Piero Ferrari e la vittoria a Le Mans: "Ho atteso questa gioia per 58 anni. Successo degli uomini del Cavallino"
Il figlio del Drake aveva 4 anni quando la macchina del padre vinse la 24 Ore. "Sono felice come quando ero bambino. Anzi, questa impresa mi ha restituito le emozioni dell’infanzia"
“Sono felice come quando ero bambino. Anzi, questa impresa mi ha restituito le emozioni dell’infanzia". Piero Ferrari ha seguito dalla residenza di Castelvetro, sulle colline modenesi, l’edizione centenaria della 24 Ore di Le Mans, vinta dalla Rossa di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi. "Avevo quattro anni quando la macchina di papà si aggiudicò per la prima volta la maratona francese – racconta il figlio del Drake –. Non esisteva ancora la televisione in Italia, io e mia madre Lina ci attaccavamo alla radio per ricevere informazioni sull’andamento della gara. Era un’ansia continua!"
Beh, avete vinto anche stavolta.
"Cinquantotto anni dopo l’ultimo successo nella categoria assoluta della Le Mans. È una gioia, anche se non sono più un bambino".
Consumata davanti al video?
"Beh, non ho l’età per fare la notte in piedi ma giuro che alle sei e mezza ero sveglio, ho capito che ce la stavamo giocando e ho sentito crescere l’entusiasmo".
Piero, che cosa rappresenta la vittoria a Le Mans per l’azienda?
"È la conferma che dal presidente Elkann è stata accettata con lungimiranza una sfida appassionante. Non era scontato il risultato! Personalmente poi io sono orgoglioso di tutto il gruppo che ha lavorato sul progetto".
Parlano benissimo di Coletta, il capo della struttura.
"È un uomo Ferrari, ha spinto tutti a credere nella bontà del progetti. Anzi, posso aggiungere una cosa?"
Prego.
"Tecnicamente la 24 Ore di Le Mans, come tutte le prove del Wec, il Mondiale di durata, sottopone ad uno stress fortissimo i motori…"
Che sono ibridi.
"Sì, sono ibridi ed essendo noi alla prima esperienza agonistica con una Hypercar temevamo di poter accusare problemi di affidabilità, rispetto ad esempio alla Toyota. Invece la risposta della pista è stata straordinaria ed è un motivo di legittimo orgoglio per noi".
È bello anche che con Pier Guidi e Calado, due specialisti del settore, sia salito sul gradino più alto del podio anche un pilota che viene dalla F1 come Antonio Giovinazzi.
"Sicuro. Conosco Gio, è un allievo della nostra scuola, si è reso sempre disponibile per le esigenze della azienda. Meritava questa soddisfazione e già che ci sono aggiungo che avrebbe meritato di più anche nel mondo dei Gran Premi".
Ecco, Piero, a proposito di Gran Premi…
"Potrei rifiutare la domanda, tanto già la immagino. Comunque, sentiamo".
Ma per la Ferrari non sarebbe ora di tornare a vincere anche in F1?
"Arriveremo, arriveremo…"
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