La nuova vita di Vanessa. Ferrari resta in palestra ma si prepara ad allenare le ginnaste dell’Esercito
Lo scorso ottobre, a 33 anni, l’annuncio del ritiro dall’attività agonistica. Lavorerà nel nuovo Polo Sportivo in fase di costruzione a Brescia. Tra le sue “allieve“ l’azzurra Andreoli medaglia d’argento a Parigi 2024.

Lo scorso ottobre, a 33 anni, l’annuncio del ritiro dall’attività agonistica. Lavorerà nel nuovo Polo Sportivo in fase di costruzione a Brescia. Tra le sue “allieve“ l’azzurra Andreoli medaglia d’argento a Parigi 2024.
I body scintillanti li ha definitivamente conservati e messi nell’armadio, a eccezione di quello con cui vinse l’argento ai Giochi di Tokyo 2020, esposto al museo olimpico di Losanna. Svestiti i panni da ginnasta, Vanessa Ferrari ha iniziato l’anno con l’ennesima sfida di una carriera iniziata a 7 anni, quando guardando la tv, disse alla mamma: "voglio fare la ginnasta". Quello sport continua a essere tutto e oggi la bresciana è allenatrice delle ginnaste dell’Esercito (con cui è tesserata) che lavorano all’Accademia di Brescia.
La Farfalla di Orzinuovi, consapevole che prima o poi avrebbe dovuto spiccare il volo verso nuovi orizzonti, non si è fatta trovare impreparata. Da quattro anni, questo sarà il quinto, cura e gestisce un camp di ginnastica artistica rivolto a ragazze dai 6 ai 23 anni che possono allenarsi, chiedere consigli e imparare dalla campionessa e da vari tecnici coinvolti.
Presente e futuro nella ginnastica, quindi. Nel mentre, a ottobre 2024 ha annunciato il ritiro. Il suo non è stato un addio al mondo in cui è cresciuta. Da meno di 20 giorni ha iniziato ufficialmente una nuova vita, quella da non atleta e allenatrice in erba. Cerca di districarsi tra eventi istituzionali e la palestra di Brescia. Il "PalAlgeco", costruito per lei, doveva essere solo temporaneo, ma è ancora in piedi. Fortunatamente, sono iniziati i lavori del nuovo Polo Sportivo e quasi in parallelo con la nuova struttura prenderà sempre più piede la seconda fase della carriera come tecnico.
Ferrari, mai stata abituata ad alzare la voce, si è distinta con classe, dentro e fuori la pedana e anche in questo caso sta agendo in punta di piedi. A parlare ci pensano i fatti: lavora al fianco di Angela Andreoli, azzurra dell’Esercito, sottoposta qualche mese fa a un’operazione al ginocchio. "Alla riabilitazione della parte infortunata – ha scritto su Instagram - ci pensa il fisioterapista, io penso a tutto il resto perché possa tornare ad essere performante al meglio".
Un finale diverso era difficile immaginarlo visto che la polvere di magnesio è diventata la sua seconda pelle, dopo 25 anni spesi in pedana tra trionfi, cadute e infortuni. Tra le fila della Brixia Brescia seguita da Enrico Casella, suo allenatore e quasi una seconda figura paterna, è diventata donna e ginnasta di livello. Impossibile non ricordare lo storico oro conquistato nel concorso individuale ai Mondiali di Aarhus, in Danimarca, nel lontano 2006.
Ogni successo se l’è guadagnato dando l’anima, con la tempra e la forza di volontà che l’hanno sempre contraddistinta. Ha lottato contro qualsiasi tipo di problema, soprattutto quelli ai tendini d’Achille (con la rottura nel 2017). Niente e nessuno hanno mai spento il fuoco sacro che arde in lei e che ha sempre espresso con i suoi movimenti e con sinuosità. Non ha mai mollato, è sempre tornata più forte, a dispetto di due beffardi quarti posti olimpici. Ha pure fatto pace con quei cerchi, a 30 anni, conquistando l’argento al corpo libero di Tokyo. E chissà cosa avrebbe combinato se fosse riuscita a partecipare a Parigi, ma l’ultimo stop fisico ha contribuito alla decisione: basta competizioni.
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