La presentazione del libro della campionessa. Compagnoni: "Dal borgo agli ori, pagine di vita»
In ’Una ragazza di montagna’ (Rizzoli) i ricordi del cuore di Deborah: "Felicità è tornare alle cose semplici"
"Il mio cuore resta lì, tra quelle montagne che hanno plasmato non solo la mia infanzia, ma la persona che sono diventata". Parole e musica di Deborah Compagnoni, la più forte sciatrice italiana di tutti i tempi, che, ieri pomeriggio, ha presentato a Milano, nella Rizzoli Galleria Vittorio Emanuele, il suo libro “Una ragazza di montagna“, storie di un’infanzia felice tra neve, prati e avventure.
Una serie di storie della Deborah di Santa Caterina Valfurva, suo paese natale posto in Alta Valtellina, dove è cresciuta. Lei, la regina dello sci italiano, una che ha segnato un’epoca, ha voluto raccontarsi attraverso alcune esperienze della sua infanzia. Esperienze di ogni genere che ne hanno forgiato il suo carattere, deciso ma allo stesso tempo dolce, facendola rimanere sempre coi piedi ben piantati per terra. "Un giorno mentre raccontavo una delle mie storie d’infanzia, come quelle presenti nel libro, alla mia nipotina ho detto che di lì in poi le avrei scritte perché altrimenti alcune non me le sarei più ricordate… così è iniziata questa avventura. In queste storie c’è la Deborah giovane e giovanissima, quella che ha vissuto a Santa Caterina, un piccolo borgo, un’adolescenza felice, immersa nella natura. Ed è lì che ho forgiato il mio carattere. L’essenza di questo libro risiede forse nell’insegnamento di ritornare alle cose semplici, a quelle cose che ti fanno star bene con te stessa, che ti rendono realmente felice".
Difficile dire quale sia il racconto preferito di Deborah. "Forse – ricorda – quello in cui io e mio fratello, dopo l’asilo, non abbiamo preso il pulmino (ride ndr) per ritornare a casa, ma ce la siamo fatta a piedi per un bel po’… poi una taxista tedesca ci ha dato uno strappo nell’ultimo tratto". Con la Compagnoni non si può non parlare di sport. "Mi sto battendo – sottolinea la campionessa – affinché aumentino le ore nelle scuole, lo sport è scuola di vita a tutti i livelli, in Italia si può e si deve fare di più". Inevitabile ricordare anche le stagioni dei trionfi, molte in comune con Alberto Tomba. "Nei primi anni ’90 mi ci sono allenata tante volte con Alberto, era uno spasso…".
Uno sguardo anche su Milano Cortina 2026, lei che è Ambassador delle Olimpiadi italiane.
"I Giochi – dichiara Compagnoni – sono una grande occasione per le nostre montagne e le nostre località, perché verranno conosciute ancor più nel mondo. Dopo tre edizioni in luoghi lontani dove non c’era la tradizione degli sport invernali. Le Olimpiadi tornano sulle Alpi, sono coinvolte tre regioni. L’importante è che lasci in eredità sia la passione per lo sport, come hanno dimostrato le seguitissime olimpiadi di Parigi, sia infrastrutture adeguate per poter valorizzare le varie località e avere poi un turismo migliore e più sostenibile".
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