La Reggiana ringrazia Bardi. La zampata di Pettinari illude . Shpendi spegne i sogni dopo 8’ . Ma il punto di Cesena vale oro
Terzo pareggio consecutivo per i granata che ora si ritrovano per la prima volta in zona playout
CESENA
1
REGGIANA
1
CESENA (3-4-2-1): Klinsmann; Ciofi, Prestia, Mangraviti; Adamo (dal 24’ s.t. Ceesay), Calò (dal 24’ s.t. Mendicino), Bastoni, Donnarumma (dal 15’ s.t. Celia); Berti (dal 38’ s.t. Tavsan), Antonucci (dal 15’ s.t. Kargbo); Shpendi. A disp.: Pisseri, Siano, Curto, Chiarello, Piacentini, Francesconi, Pieraccini. All.: Mignani.
REGGIANA (3-5-2): Bardi; Sampirisi, Meroni, Fontanarosa; Marras (dal 31’ s.t. Kabashi), Ignacchiti (dal 42’ s.t. Libutti), Reinhart, Portanova, Fiamozzi (dal 16’ s.t. Vergara); Gondo (dal 42’ s.t. Vido), Pettinari (dal 16’ s.t. Sersanti). A disp.: Motta, Nahounou, Stulac, Maggio, Urso, Cavallini, Girma. All.: Viali.
Arbitro: Ghersini di Genova (Cipressa-D’Ascanio). IV uomo: Milone. Var/Avar (Miele – Di Paolo)
Reti: Pettinari all’11’ s.t., Shpendi al 19’ s.t.
Note: ammoniti Calò, Adamo, Bardi, Vergara, Mendicino. Angoli 11-2. Rec 1’+ 6’. Spettatori totali: 12.513.
Bardi vola, Pettinari graffia al momento giusto e alla fine la Reggiana torna da Cesena con un punto d’oro. Il terzo pareggio consecutivo dei granata è fatto di luci e ombre, da una parte c’è la continuità di risultati da mettere in cassaforte, frutto del carattere mostrato dalla squadra, ma dall’altra si trova l’angoscia della zona playout. Per la prima volta, infatti, Viali e i suoi ragazzi si trovano nell’area più pericolosa della classifica ed è comprensibile che giocare con questo fardello emotivo ti condizioni. Lo spirito di sacrificio non è mancato ed è l’aspetto più gratificante anche se è palese che il coraggio di rischiare la giocata, purtroppo, non abiti più da queste parti. I padroni di casa avevano approcciato attendendo le mosse di Reinhart e soci che però non hanno mai trovato il canale per staccarsi dalla routine. L’esempio lampante sono state le due ripartenze non sfruttate: al 33’ da Gondo e al 44’ con Portanova, azioni cominciate in velocità e poi cadute nell’anonimato, la prima con un tiro stoppato, la seconda con una conclusione a lato. Pochi istanti dopo è arrivato un doppio miracolo che ha dato un senso diverso alla serata: il tiro a giro di Bastoni è stato deviato da Bardi sulla traversa, poi il tap-in di Berni è stato salvato sulla riga da Fontanarosa. Prendere gol alla fine del primo tempo sarebbe stato un disastro e invece quell’episodio è girato per il verso giusto. Il miglior portiere della Serie B si è poi ripetuto all’inizio della ripresa sulla deviazione sotto porta di Mangraviti, chiudendo lo specchio con un prodigio. Il vantaggio siglato da Pettinari, lesto a convertire una palla sbagliata da Adamo in area piccola, è durato però solo 8 minuti. Lo spauracchio Shpendi (13 gol, sempre più capocannoniere) ha infatti capitalizzato al meglio il suggerimento messo in area da Celia e ha aggirato Meroni, facendo esplodere il Manuzzi che poi ha alzato i decibel a dismisura. Qui la Reggiana poteva crollare e invece ha retto l’urto contro una squadra di caratura certamente superiore. Anzi, ha addirittura sfiorato due volte il raddoppio: all’85’ con Portanova che ha calciato addosso a Klinsmann un bell’assist di Gondo e al 96’, con il redivivo Kabashi che ha colpito la traversa su punizione. Alla fine il risultato è giusto e il collettivo sembra più compatto e coeso rispetto a qualche settimana fa. Un clima che dovrà essere assimilato al più presto anche da Portanova, troppo nervoso nei confronti di Viali e di alcuni compagni. I reggiani danno fiducia (1418 anche ieri), ma poi ti aspettano al varco e non fanno eccezioni.
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