La Vuelle cerca il riscatto contro Avellino. Pesaro a caccia della prima vittoria casalinga

Palla a due oggi alle 18 contro i campani, già sfidati in estate. In seguito al crollo con Vigevano, Sacripanti ha lavorato su difesa e rimbalzi

6 ottobre 2024
La Vuelle cerca il riscatto contro Avellino. Pesaro a caccia della prima vittoria casalinga

Matteo Imbrò e Simone Zanotti nella sfida a Vigevano (foto Luca Toni)

Questa sera alle 18 si torna in campo: alla Vitrifrigo Arena arriva Avellino. In classifica, i campani hanno due punti come la Carpegna Prosciutto, ma davanti la formazione di Pino Sacripanti non avrà i Boston Celtics, anche se la canotta di colore verde potrebbe ingannare. Mauro Procaccini che era un play fin da piccolo, dopo la partita contro Vigevano commenta: "La cosa che più fa pensare, anche se una gara non fa primavera, non è tanto l’atteggiamento, quanto il cambio di ritmo, la capacità di dettare i tempi di gioco in campo da parte dei due play, che non ho visto".

L’atteggiamento mentale è quello che più ha colpito il pubblico, tanto che negli ultimi minuti dalle tribune si gridava: "Dai corri, corri...". E proprio su questo fronte ha lavorato Pino Sacripanti al termine della gara di mercoledì, persa malamente davanti a oltre tremila spettatori. Non solo, perché al di là della situazioni tattiche ancora da migliorare, uno dei problemi emersi è stato quello dei rimbalzi. La squadra ha subito sotto ai tabelloni lungo tutto i 40 minuti di gioco. In virtù di questo, lo staff tecnico sta parlando e ha parlato di impegno di gruppo, di tagliafuori e anche di aiuti da parte della guardie "che sono molto fisiche", nell’andare a conquistare rimbalzi. Insomma un lavoro di squadra.

Tra le giustificazioni messe sul piatto dalla società c’è il fatto che si sia davanti a una formazione completamente nuova e che quindi ha bisogno di tempo per trovare affiatamento "lavorando anche più di squadra e meno con le varie individualità". L’atteggiamento in campo è uno degli aspetti più delicati che sta affrontando Sacripanti perché ha ripercussioni anche sul pubblico: per la prima di casmpionato in casa e quindi con tutta la curiosità che ne consegue, al di là degli abbonamenti che pare siano poco sotto ai tremila, c’erano quasi un migliaio di paganti. Cioè mille persone che sono andate a fare il biglietto per vedere la gara e poi magari decidere, se si dovessero riaprire gli abbonamenti, se passare dal singolo spettacolo all’intera stagione. Perché il botteghino ha detto che al palas c’erano poco meno di 4 mila spettatori.

Comunque è presto, al di là delle prime fotografie che manda il campo di gioco, per giudicare una formazione molto lunga, pensata per un campionato che è una corrida, e che quindi vede Sacripanti giostrare con il bilancino anche sotto all’aspetto degli equilibri e dei minutaggi dei vari uomini che scendono in campo. Non è un caso che l’americano King, per utilizzo, domenica sia stato il quinto, dietro al play Ahmad, a Lombardi, a Imbrò e infine a Marertto. Che Sacripanti non creda nella sua ala lo pensano in pochi.

m.g.

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