L’evento. L’intensa visita di Sara Simeoni a Forlì fra Libertas e Panathlon

L’olimpionica ed ex primatista mondiale dell’alto ospite alla scuola di atletica della società dell’Amici e poi al sodalizio.

di UGO BENTIVOGLI
4 aprile 2025
L’olimpionica ed ex primatista mondiale dell’alto ospite alla scuola di atletica della società dell’Amici e poi al sodalizio.

L’olimpionica ed ex primatista mondiale dell’alto ospite alla scuola di atletica della società dell’Amici e poi al sodalizio.

Una giornata speciale, tutta forlivese, per l’olimpionica di Mosca ’80 – ma anche due volte argento e il record del mondo a 2,01 metri – Sara Simeoni, una delle atlete più amate della storia azzurra. Prima al Gotti con i piccoli sportivi della Libertas, poi la serata con il Panathlon Club Forlì: un giorno intero per la Simeoni, una giornata tutta da ricordare per giovani atleti della Scuola di Atletica, ma anche per le signore e i signori del Panathlon.

Per i ragazzi della Libertas, la presenza di Sara Simeoni non è stata solo un momento di celebrazione, ma anche un’opportunità unica di incontrare una leggenda dello sport. La campionessa, legata da una profonda amicizia con Giuliana Amici, ha condiviso con i ragazzi la sua esperienza e la sua passione per l’atletica. L’entusiasmo era palpabile: i partecipanti si sono accalcati attorno a lei per immortalare il momento con foto e richiedere autografi, ai quali la campionessa ha risposto con grande disponibilità.

Al termine di questa festosa riunione, Sara Simeoni e il marito Erminio Azzaro si sono diretti al Panathlon, dove erano attesi come ospiti d’onore per l’annuale Festa. La Simeoni si è presa tutta la scena. A condurre la chiacchierata con i due ospiti è stato il giornalista Stefano Benzoni del Carlino, che ha chiesto di tutto alla saltatrice, in particolare della carriera della veronese.

"Non pensavo di arrivare dove sono arrivata. Il mio era un sogno, e i Giochi Olimpici erano qualcosa di speciale. Quando ho vinto l’oro, a Mosca nel 1980, ero molto tesa, perché non potevo sbagliare. La prima mezz’ora della gara è stata davvero difficile. Avevo paura, tremavo, poi ho ritrovato la calma grazie a un urlo del mio allenatore, nonché mio marito".

A proposito di allenatori, a parte il suo, con quello che poi è diventato suo marito, è davvero un rapporto sinergico. "Soffrono di più gli allenatori, che non possono fare nulla. L’atleta è solo ma riesce a trovare la forza in se stesso". A questo punto, c’è stato il primo intervento di Azzaro: "Confermo – ha specificato l’ex tecnico – se l’allenatore è stato, come me, un atleta".

Per gli atleti presenti, la Simeoni è entrata poi nel dettaglio dell’allenamento tipico di un saltatore in alto: "Si può pensare - ha detto con ironia – che un saltatore salti dalla mattina alla sera ma non è così. C’è prima un allenamento generale, che prevede anche 3 o 4 chilometri di corsa, poi è importantissima la preparazione per la rincorsa che è la chiave del salto, e spesso ci si allena come i velocisti. Ai miei tempi non c’erano attrezzi per allenarsi, si usava solo il bilanciere. Per fortuna lo stile Fosbury ha dato uno slancio diverso alla disciplina".

Una coppia affiatata a suo tempo in campo e poi nella vita che si vede praticamente tutti i giorni dal 1972. Davvero un altro record del mondo per Sara Simeoni ed Erminio Azzaro.

Ugo Bentivogli

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