Lukas Lauda, alla Dakar nel nome del padre. Livrea bianca e rossa come la McLaren di Niki

Omaggio alla leggenda della F1: un’auto dipinta come la sua monoposto dell’84. Grave caduta per lo spagnolo Carles Falcón

di GABRIELE TASSI
8 gennaio 2024

Lukas Lauda, alla Dakar nel nome del padre. Livrea bianca e rossa come la McLaren di Niki

Miraggio tra le sabbie di un campione rimasto nella leggenda. Il bianco e il rosso sfrecciano insieme alla Dakar, il rally più duro di sempre e sul casco un nome da brividi: Lauda. L’omaggio di un figlio al padre scomparso: da Niki a Lukas, pilota della classe T3 per veicoli leggeri, che corre con un Can-Am Maverick XRS Turbo, per il South Racing Team, dipinto per l’occasione con un bianco e un rosso indimenticabili. Sono quelli della Mclaren la MP4/2 del 1984 capace di regalare a Niki il terzo titolo mondiale.

Un figlio che per anni ha solo sfiorato il mestiere del padre, ma dopo qualche rally di riscaldamento ha fatto il suo debutto nella Dakar appena iniziata. "Da bambino facevo spesso motocross e ho guidato moto per tutta la vita – racconta il 45enne Lukas –. Ho lavorato per diversi anni nel marketing sportivo, organizzavo gare per mio fratello ed altre persone. Non avevo mai gareggiato poi nel 2022 Heinz Kinigadner mi ha invitato in Tunisia a provare un Can-Am e mi è piaciuto molto. Ho acquistato un Can-Am usato dalla South Racing e ho iniziato a correre alcuni rally con il mio copilota Stefan. Heinz Kinigadner me lo ha presentato e insieme abbiamo creato una buona squadra. La Dakar è da sempre la gara più importante dei rally – conclude –, la seguo da quando ero bambino e mi affascina. Il mio obiettivo è imparare molto e cercare di essere il miglior debuttante". Il pilota stesso ha disegnato un casco molto speciale, simile a quelli usati all’epoca, con il rosso e il bianco che ricordano la pubblicità della Malboro. Ha dato il via così, Lauda, all’operazione nostalgia fra le sabbie della Dakar. Una corsa già un po’ punteggiata di Formula 1, dal momento che fra i team favoriti c’è su Audi, Carlos Sainz ’senior’, padre del pilota della Ferrari.

Tappa appassionante quella di ieri, purtroppo macchiata dalla caduta dello spagnolo Carles Falcón al chilometro 448 della prova speciale. "Il pilota di moto – comunicano dalla Dakar – è stato trasportato in elicottero all’ospedale Al Duwadimi in condizionni considerate gravi".

Venendo all’ordine d’arrivo, Stephane Peterhansel ha vinto per la cinquantesima volta in carriera, conquistando la seconda tappa, tra le auto, della Dakar 2024 ed eguagliando il record di Ari Vatanen.

Il pilota francese dell’Audi ha chiuso precedendo di 29 secondi Sebastien Loeb (BRX), questa volta apparso in buona forma. Terzo Quintero su Toyota a +3’11”. In classifica generale Carlos Sainz, oggi ottavo, prende il comando davanti a Yazeed Al-Rajhi (+1’51”) e allo stesso Loeb, che ritorna al terzo posto (+4’17”). Tra le moto, invece, vittoria di tappa per il cileno Nacho Cornejo (Honda) con il tempo di 4h23’41”, davanti di 6’35 all’argentino Luciano Benavides (Husqvarna) e al connazionale Pablo Quintanilla (Honda) di 6’48, ma Ross Branch (Hero) resta leader per 2’30.

Si corre oggi la terza tappa, da Al-Duwadimi ad Al-Salamiya. Sarà un’altra tappa lunga, con 438 km di speciali. Il percorso sarà vario, con passaggi sassosi, sabbiosi e zone di dune.

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