Malagò: «Una donna al Coni? I tempi sono maturi»

Il presidente in visita a Bologna non si è sbilanciato sul prossimo consiglio straordinario, ma ha confermato la tendenza dopo l’elezione di Coventry al Cio

di DORIANO RABOTTI
9 aprile 2025
Giovanni Malagò

Giovanni Malagò

Giovanni Malagò, ospite a Bologna del Coni Emilia-Romagna presieduto da Andrea Dondi per la consegna delle benemerenze nazionali a dirigenti e società sportive, ha parlato delle prossime elezioni del Coni e del consiglio straordinario convocato per lunedì 14 aprile, nel quale sono attese comunicazioni importanti da parte del numero 1. «Che cosa succederà? C’è un ordine del giorno importante, ci sono anche un po’ di notizie su agenda e grandi eventi sportivi che sono in preparazione, giochi olimpici, giochi giovanili, giochi del Mediterraneo. Poi se c’è qualche altra cosa è corretto che magari ce la raccontiamo, per rispetto, nei lavori del Consiglio. Anche se al suo posto, se fossi stato un giornalista, anche io avrei fatto questa domanda», ha risposto Malagò, prima di confermare una posizione molto d’attualità. Stuzzicato sulla possibilità che dopo Kirsty Coventry eletta a capo del Cio possa esserci anche una donna a capo del Coni, Malagò ha detto: «I tempi sono maturi, ma sono maturi in tutti i 206 paesi del Cio, a patto che come nel caso della Coventry ci sia una candidatura forte e autorevole e ci sia il consenso, come è stato dimostrato all’interno del Cio. Non mi avventuro nella proposta di nomi, serve non solo la disponibilità, ma anche la volontà di appoggiarla, questa eventuale candidatura. È un errore dire che a prescindere ci debba essere necessariamente una donna, ma al tempo stesso è corretto dire che oggi ci sono delle opzioni sul tavolo. Anche se al momento non mi sembra che ci sia una candidatura in questo senso». Malagò ha anche parlato di Federica Brignone e Jannik Sinner: «Ho parlato più volte con Federica, si è trasferita a casa, ma ha cominciato la rieducazione a Torino, la andrò a trovare presto. Mi sono piaciute moltissimo anche le cose che ha dichiarato, non è certo una che molla: è stata di gran lunga la più forte sciatrice del mondo, oggi dovrà dimostrare di non essere solo quello, ma da lei ce lo aspettiamo, c’è un intero paese che tifa per lei».

Su Sinner: «Non ho mai dubitato che continuasse a essere il numero uno fino a Roma, c’è un’aspettativa che cresce ancora di più e sicuramente fa bene a tutti, al torneo, al tennis italiano, a lui, a tutto il movimento».

Resilienza. «Siamo in Emilia Romagna e va un doveroso omaggio a questa regione, io ho cercato di essere presente in tutti e 21 i comitati (il Trentino Alto Adige ne ha 2, ndr). I numeri sono chiari, questa regione è grandiosa sotto il profilo della storia e dei risultati, non è stata fortunata negli ultimi anni con i disastri ambientali che hanno molto messo in difficoltà tante associazioni sportive e dilettantistiche. Ne parlavo con Gianni Morsiani, nuovo presidente della federazione lotta, che ha dovuto ricostruire tre volte l’impianto».

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