Maldini e Monna, bersaglio a cinque cerchi
Argento per il bolognese, bronzo per il pugliese nella pistola da 10 metri: allenati da Di Donna, si sono arresi soltanto al cinese Xie
dall’inviato
Parigi
Non sempre e non per tutti il mattino ha l’oro in bocca, ma nella prima domenica olimpica ci andavano benissimo anche l’argento e il bronzo!
Ai Giochi avevamo spedito due italiani (Renzo Morigi primo, Domenico Matteucci terzo) sul podio del tiro a segno nella stessa gara solo a Los Angeles nel 1932, ma all’epoca si stava a 25 metri dal bersaglio, il nome della specialità era “pistola a fuoco rapido”.
Qui siamo nel Millennio nuovo ed è bellissimo quanto accaduto nel poligono di Chateauroux, duecento chilometri e passa dalla Torre Eiffel. È successo nella prova di pistola ad aria compressa, distanza dieci metri. Per merito di un bolognese e di un brindisino: Federico Nilo Maldini, classe 2001, ha preso l’argento. Paolo Monna, nato nel 1998, si è messo al collo il bronzo.
Flash back. Di loro dirò di nuovo tra un attimo. Prima però concedetemi una botta di nostalgia. Sapete chi è il ct dei nostri pistoleri? Roberto Di Donna. Il quale Di Donna sotto i miei occhi, ad Atlanta nel 1996, conquistò uno degli ori più incredibili nella storia olimpica: prima del tiro finale, il cinese Wang aveva un enorme vantaggio. Ma collassò per l’emozione, sparò alle farfalle e Roberto, miracolosamente ma giustamente, consacrò in un attimo una carriera sontuosa.
Il sogno. E ieri figuriamoci se non abbiamo pensato tutti la stessa cosa, quando un altro cinese (non è vero che i cinesi sanno solo comprare bar in Italia, sanno fare moltissime altre cose e pure bene, ehm ehm), Xie, stava al comando prima dell’ultima sparatoria. Ma Xie non è Wang (nemmeno è vero che i cinesi sono tutti uguali) e di un niente, 0,9 punti di differenza, ha lasciato Maldini, carabiniere petroniano, al secondo posto.
Di Donna, comunque, aveva gli occhi lucidi. "Ci ho pensato a quel ricordo – ha confessato il ct –. Ma Federico e Paolo sono stati formidabili, possono andare orgogliosi di quanto hanno ottenuto".
Tex e Kit. E ci mancherebbe! Come Tex Willer e Kit Carson, gli eroi del fumetto italiano, Nilo Maldini e Monna hanno riempito di senso e di senno la loro passione giovanile. Sono amici, avevano al seguito le famiglie, ci sono discipline in cui l’elemento intimo, privato è fondamentale, perché di soldi ne arrivano pochini.
Ha detto il bolognese: "E’ una medaglia straordinaria, non so che parole spendere, sono davvero contento. Aver vinto una medaglia insieme a Paolo Monna è ancora più bello: abbiamo passato insieme tanti momenti, ma non eravamo mai saliti insieme sul podio, e su questo podio è ancora più bello".
Prima di partire per la Francia, Federico aveva detto che in caso di medaglia avrebbe chiesto alla fidanzata Carlotta di sposarlo. Del resto, anche Tex Willer aveva una moglie!
Dio minore. Infine, un grazie ulteriore a questi meravigliosi figli di un Dio minore. Gli organizzatori dei Giochi lì hanno confinati nel cuore della Francia profonda, lontani dalla Ville Lumiere. E dovendo gareggiare già il sabato mattina presto, Federico e Paolo nemmeno hanno potuto partecipare alla cerimonia inaugurale.
Eppure, hanno scritto un pezzetto di storia olimpica.
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