Mandelli, il futuro è ora . La Carrarese una ’finale’
Sabato il neo mister dei canarini si gioca moltissimo, così come la squadra. Vincendo metterebbe il primo tassello della sua possibile permanenza.
Forse, in cuor suo, avrà pensato a quel che potrebbe accadergli. Magari sorridendo, mischiando sentimenti di gioia inevitabile ad altri di legittima preoccupazione, ma quando si dice che alcuni treni passano una sola volta e vanno presi al volo, ci si deve credere. Non sempre, ma spesso è così.
Sarebbe sbagliato dire che Paolo Mandelli si giocherà tutto alla sua prima panchina gialloblù sabato alle 15 al ’Braglia’ con la Carrarese, perché non era questo il suo ruolo ad inizio stagione e la situazione è di estremo bisogno. Tuttavia, sarebbe più giusto dire che il suo futuro può dipendere, eccome, dai novanta minuti di sabato e per questo avrà tra le mani una grande occasione. Probabilmente una delle più importanti, preziose, accattivanti della sua carriera da allenatore. Gli era già capitato, nel 2011, quando fu chiamato a sostituire Angelo Gregucci per condurre il Sassuolo alla salvezza nelle ultime giornate e in quella squadra c’erano anche Paolo Bianco, Michele Troiano e Andrea Catellani. Tredici anni dopo i compagni di viaggio sono più o meno gli stessi, il campionato decisamente più recuperabile ma con difficoltà molto simili.
Somiglia, con le dovute proporzioni, a ciò che ha vissuto pochi chilometri più in là il collega Emiliano Bigica, altro mago delle giovanili capace di entrare nella storia vincendo lo scudetto e la supercoppa con la Primavera del Sassuolo. Lo scorso anno, dopo l’esonero di Dionisi, nell’attesa di un nuovo allenatore (che poi sarebbe stato Ballardini) Bigica viene scelto per guidare il Sassuolo con il Napoli ma finisce con un 1-6 per i partenopei. Ecco, insomma, la Carrarese non è il Napoli, sia chiaro. È solo un episodio vicino geograficamente citato per dovere di cronaca. Anche perché, secondo quelle che sono le ultime notizie raccolte, Paolo Mandelli gode davvero della fiducia del Modena tanto da spingere la dirigenza a riflettere in maniera seria sul suo futuro sulla panchina gialloblù. Catellani, che lo scelse due stagioni fa per la Primavera, lo vedrebbe piuttosto bene nel nuovo ruolo seppur la pista Leonardo Semplici resti viva più che mai. Il Modena, per Semplici, sarebbe soluzione ben accetta.
Prima, però, la meritata chance per Mandelli. Che vuole tenersi stretto, chissà, questa squadra. Affinchè non sia una prima, sola, volta. Ma la prima di una lunga serie e significherebbe che qualche problema è stato risolto. È l’augurio di ogni singolo tifoso canarino e di chi ha scelto di attendere per annunciare un nuovo allenatore, il terzo dell’ultimo anno solare.
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