Modena De Biasi: "Sì, si può ancora risalire"
Il mister del leggendario percorso dalla C alla A parla del campionato dei canarini: "Anch’io deluso dal pari col Frosinone, ma ci sono margini"

Dopo aver guidato Albania ed Azerbaigian il tecnico attualmente è fermo
Un pezzo importante della storia gialloblù, alla pari per risultati ottenuti in panchina solo con Alfredo Mazzoni e Vittorio Malagoli: Gianni De Biasi, mitico condottiero di quella ‘Longobarda’ che a inizio degli anni Duemila fece il doppio salto dalla serie C alla serie A, è stato ospite lunedì sera della trasmissione ‘Gialli di sera’, andata in onda sulle frequenze di Trc.
Il tecnico di Sarmede (attualmente fermo dopo le esperienze con le nazionali di Albania e Azerbaigian) ha parlato sia del ‘suo’ Modena che di quello di oggi, suscitando grande interesse e con decine e decine di messaggi inviati dagli aficionados canarini alla trasmissione. "Quando torno qui rivivo flashback bellissimi, Modena si lega a ricordi indelebili. Abbiamo fatto davvero qualcosa di bello e giocando un calcio di qualità, i risultati non sono arrivati per caso. La squadra era molto forte, basti pensare che almeno sette/otto giocatori della squadra che vinse la serie C sono poi stati titolari in A. E pensare, che quando arrivai a metà della stagione 1999/2000 non c’era un clima sereno: raggiungemmo in qualche modo la salvezza e durante l’estate potemmo cominciare a programmare e nacque quella squadra meravigliosa".
De Biasi ha poi parlato del Modena di oggi. "Ho visto la gara con il Frosinone dalla tv. Ci sono rimasto male, con la superiorità numerica e dopo averla sbloccata quella era una partita da portare a casa, sono situazioni che vanno sfruttate. Quando hai l’uomo in più devi essere bravo a sfruttare gli spazi bella tua tre quarti offensiva. Il Braglia? Beh, oggi è uno stadio bellissimo dove il calcio si vede davvero bene, l’unico appunto è sul terreno di gioco, potrebbe essere migliore".
Prima di andare in trasmissione il tecnico è passato anche dallo stadio per salutare Paolo Mandelli, che faceva parte della squadra che venne promossa dalla C alla B nel 2001: "Paolo è una persona seria, è arrivato sulla panchina della prima squadra in punta di piedi come è nel suo carattere. La cosa che mi ha colpito di più è che ho visto un gruppo squadra affiatato e molto sereno. La squadra per me è valida, sono arrivati alcuni giocatori reduci da infortuni o da inattività e questa era forse un’incognita, ma ora credo che la situazione sia destinata solo a migliorare".
Qualcuno dice che a questo Modena manca un leader: "Non è mai facile trovare giocatori che abbinino qualità e personalità. Al di là di quello io sono sempre positivo e vedo una classifica che può ancora pilotare il Modena verso l’alto. Ci vuole però la compattezza di tutto l’ambiente, anche di quello esterno alla squadra. Una cosa importantissima è che questa proprietà abbia messo la prima pietra del centro sportivo, nel calcio di oggi è fondamentale per lavorare al meglio".
Tra i giocatori allenati da De Biasi ("il top è stato Roberto Baggio", dice il tecnico) c’è stato Iaio Balestri, che si è collegato con la trasmissione e che è stato suo calciatore anche al Torino: "Sono venuto a Modena recentemente a vedere la gara con il Pisa (Balestri è pisano ndr) ed è stato uno spettacolo. Ho rivissuto tante emozioni, tanta gente è venuta a salutarmi e ho sentito che a Modena mi vogliono ancora bene".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su