Noi e gli occhi della tigre. "Lavoriamo tutte da anni per questa medaglia»

Esplode la gioia delle ragazze del ct Velasco, ma la fame di vittoria resta "Abbiamo fatto vedere che la pallavolo è ai vertici dello sport italiano" .

di DORIANO RABOTTI -
12 agosto 2024
"Lavoriamo tutte da anni per questa medaglia"

Esplode la gioia delle ragazze del ct Velasco, ma la fame di vittoria resta "Abbiamo fatto vedere che la pallavolo è ai vertici dello sport italiano" .

VOLLEY

dall’inviato

Una un giorno si regalerà un figlio ("ma lo dico piano, lì c’è mio padre", scherza Myriam Sylla), un altro finalmente dice quello che non si poteva dire ("Finalmente questo tabù è finito, da oggi in avanti non vogliamo più sentire parlare dell’ossessione per la medaglia d’oro", debutta il presidente della Fipav Manfredi).

La gioia che prova a scaldare la ghiacciaia dell’Arena Paris Sud 1 è quella di un gruppo che sa di essere arrivato ad un traguardo perché ha lavorato tanto, ha sopportato e si è rialzato. Il presidente Manfredi è "ovviamente contentissimo, soprattutto per tutto il nostro grande movimento. Un pensiero lo voglio dedicare a tutti i miei predecessori e in particolare a Carlo Magri che c’è andato diverse volte vicino, in questa medaglia c’è tanto di suo. Ma il grazie più importante va poi a tutti i dirigenti delle nostre 3.500 società, questo oro è il frutto di un lavoro fatto tutti assieme, di un sistema. La scelta di Julio è stata ben ponderata, sapevamo di avere una squadra con grandi doti tecniche, ma avevamo necessità di qualcuno che sapesse gestire al meglio le ragazze. Velasco e il suo eccezionale staff sono stati fantastici".

La capitana Anna Danesi ha completato l’incredibile favola di Roncadelle, paese che ha vinto tre ori con De Gennaro e la Bellandi: "Incredibile. Sono felice perché oggi abbiamo scritto la storia della pallavolo, lavoriamo tutte insieme per questa medaglia dal 2018 con questo gruppo e oggi abbiamo realizzato il nostro grande sogno. Il ’qui e ora’ è stato il nostro mantra per tutta l’Olimpiade e può esserlo anche per la vita. Ci porteremo dentro questa giornata per tutta la vita".

La capitana si è scambiata la medaglia sul podio con Myriam Sylla ("siamo andate via di casa insieme a 13 anni a Orago", dove allenava il papà della Bosetti), ma Myriam ha un motivo in più per gioire. Alla vigilia aveva confessato che come regalo avrebbe voluto un figlio: "Sì, è vero. Ma lì c’è mio padre e lo dico piano, lì invece c’è il mio ragazzo (e dice forte ’Figlio’, ndr), comunque ovviamente intendo più avanti. Credo sia stato un torneo fantastico per tutte e tredici, e anche il percorso che c’è stato prima, anche se magari non è stato bellissimo, vale. Perché servono quei pezzi per arrivare a questo. Julio è speciale, determinazione, concentrazione e focus sul momento senza pensare troppo in là. Fare cose semplici e arrivare all’obiettivo senza sprecare energie. Lui ha aperto il vaso ed è uscito tutto quello che avevamo, ha fatto scattare un interruttore. Ha saputo toccare le corde giuste, lo ringrazieremo a vita".

Felice e brava a non sporcare il momento con parole di rivalsa è Caterina Bosetti: "Sono contenta. Il tempo ha parlato e ha detto che io, come altre mie compagne, dovevamo essere qui oggi a vincere questo oro. Onestamente non vivo tutto questo come una rivincita, ma è il coronamento di un percorso che sta dando i suoi frutti e sono orgogliosa di poter vivere queste emozioni. Noi siamo una squadra fortissima da anni, ma purtroppo in passato siamo state sfortunate qualche volta, ogni tanto c’è sfuggito dalle mani il risultato, ma è da anni che costruiamo questa squadra. Quest’oro vale tanto, ma penso la medaglia olimpica in generale vale tanto, a prescindere da quale essa sia. Adesso ci riposeremo e poi penseremo alla fame che ci verrà in seguito".

L’altra ’ripescata’ da Velasco è Monica De Gennaro, che ha versato calde lacrime: "Perché so che cosa ho sacrificato in questi anni, non sapevo che cosa sperare. Ce la siamo meritata, sapevamo che le americane erano molto forti ed eravamo molto tese, ma è stata una grande partita". Alla fine le compagne hanno lanciato lei per aria: "Perché sono le più leggera e ho la maglia diversa. Dedico questa medaglia a tutta la mia famiglia, per arrivare qui ho sacrificato tanto".

Alessia Orro è l’ennesimo volto vincente della Sardegna, che porta tatuata su una spalle: "Abbiamo giocato alla grande. Siamo entrate in campo con l’atteggiamento di chi voleva spaccare e fin dall’inizio abbiamo messo pressione alle nostre avversarie. Avevamo gli occhi della tigre, sono felice di questa medaglia per il movimento della pallavolo, possiamo far vedere che la nostra disciplina si trova ai vertici dello sport italiano".

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