Olimpiadi 2026 e l’intrigo sul budello di Cortina. Roda: “È fondamentale per le nostre discipline”

Il presidente della Fisi si augura una soluzione al problema del budello di Cortina in vista delle Olimpiadi e della crescita delle discipline su ghiaccio: c’è il rischio si faccia ricorso a St. Moritz

di MANUEL MINGUZZI -
11 ottobre 2023
Flavio Roda

Flavio Roda

Bologna, 10 ottobre 2023 - Mancano tre anni alle Olimpiadi Invernali del 2026 ma il problema del catino di Cortina rimane insormontabile per gli organizzatori. C’è il rischio di doversi trasferire a causa dei tempi ristretti di smantellamento della vecchia pista e costruzione della nuova, senza dimenticare il tema dei costi, ovviamente al rialzo rispetto alle stime. Ad oggi la situazione è decisamente complicata perché non si trova una soluzione per evitare si debba chiedere aiuto alla vicina Svizzera. Di fatto, se la pista di Cortina non verrà terminata in tempo l’ipotesi più accreditata è traslocare fuori dai confini e andare a St. Moritz. Tutti vogliono scongiurare questo, a partire dal presidente del Coni Giovanni Malagò, passando per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e terminando con il presidente federale Fisi Flavio Roda.  

Roda: “Per noi la pista è fondamentale”

Si rischia una mezza figuraccia internazionale. Milano-Cortina è ormai alle porte ma sul budello è tutto ancora in alto mare. Si lavora per trovare una soluzione ma ci sono i presupposti per finire in Svizzera a St. Moritz. Discussioni, polemiche e quanto altro per ora non hanno portato a nulla se non a un dilatamento dei tempi che sta portando al rischio di un trasloco per le gare su ghiaccio tra bob, slittino e skeleton. Il tutto mentre la federazione cerca di continuare a promuovere e far crescere le suddette discipline: “Nei nostri progetti questi sport hanno un posto importante e stiamo investendo - le sue parole a Eurosport - Le discipline non sono facili perché c’è bisogno di tanta ricerca anche sui materiali e noi stiamo cercando di investire il più possibile per mantenerle in Italia, che ha una sua storia importante”. E la pista di Cortina sarebbe fondamentale non solo per le Olimpiadi e per evitare una brutta figura, ma anche per consentire agli atleti italiani di allenarsi in Italia: “Purtroppo ci rattrista questa situazione - ancora Roda - Nel dossier di Milano Cortina c’era l’impianto e di conseguenza la possibilità per i nostri atleti di allenarsi senza fare chilometri e chilometri”. La pista è talmente tanto importante per la Fisi che il presidente Roda ha deciso di scrivere di suo pugno al presidente della regione Zaia: “Sì, gli ho scritto perché è stata la persona che si è spesa di più per questo impianto. I costi sono alti ma è l’unico modo per tenere in vita queste discipline e dobbiamo pensarci seriamente”. Insomma, Italia alle strette su tempi e strutture, un problema che non riguarda solo gli sport cosiddetti di nicchia, ma qui c’è in ballo una Olimpiade e il concreto rischio di dover chiedere aiuto agli svizzeri. Non esattamente un bel biglietto da visita. Leggi anche - Sci alpino, Dominik Paris pronto al riscatto per la stagione 2023/2024

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