Qui Reggiana A Cremona ritrovato il sorriso
Il successo in casa di un avversario sulla carta ben più attrezzato ha permesso ai granata di mettere la freccia e sorpassare proprio i canarini
L’ultima partita, in ordine di tempo, è quella che ha riportato nell’ambiente granata un sorriso pieno: 2-0 in trasferta sul campo di una squadra, la Cremonese, ben più attrezzata, il ritorno al successo che mancava da un mese e mezzo e, tanto per gradire, anche il sorpasso in classifica al Modena, che oggi come oggi non significa niente in termini di prospettive future, ma permette alla Reggiana di approcciarsi al derby con i gialloblù stando davanti. Sarà anche solo un punto, ma intanto è oro, e non si butta via niente. Il morale, insomma, c’è, perché è arrivato un risultato che mancava da troppo tempo, ed è proprio questo andamento a sequenze alterne che ha sinora caratterizzato la stagione di una Reggiana che resta comunque nel gruppone della colonna destra della classifica, quella in cui bastano un paio di risultati negativi di fila per annaspare e un paio di vittorie consecutive per pensare di poter guardare lontano. Servono i piedi per terra, invece, e una certa continuità, perché appunto troppi alti e bassi provocano solo sbalzi d’umore, ma non risolvono nulla. Il cammino dei ragazzi di Viali in questo campionato ha portato sinora picchi e cali, ma pochissima stabilità.
C’è stato un momento, addirittura, nel quale la Regia si è trovata in vetta alla classifica: dopo 3 giornate, Bardi e compagni avevano 7 punti e coabitavano al primo posto con la Juve Stabia. Era, ancora, calcio d’agosto, ma intanto la Reggiana era stata capace di pareggiare col Mantova al debutto e di vincere prima a Genova contro la Sampdoria, poi in casa con il Brescia. Tre risultati utili di fila (anzi utilissimi, se si guarda la classifica oggi), ai quali però è seguita, a settembre, una sequenza di cinque partite consecutive senza vittoria: passi perdere a Pisa, un po’ meno lasciare 3 punti al Sudtirol al Città del Tricolore, quindi ecco i pareggi con Salernitana e Carrarese e il rovescio di Spezia, e la classifica, a quel punto, aveva già visto i granata assestarsi a metà della colonna di destra. Fine del sogno, ammesso e non concesso che di sogno si sia mai trattato. La successiva e fondamentale vittoria col Frosinone è stata la cesura tra un periodo negativo e l’altro, perché ecco poi arrivare le sconfitte con Palermo e Cosenza, i pari con Bari, Catanzaro e Cesena, infine il ko nel derby meno derby, quello con il Sassuolo, e insomma: 3 punti in 6 partite. Meno che poco.
A onore del vero va anche sottolineato come contro i neroverdi la Reggiana non avesse affatto demeritato e come, la settimana precedente, con la rimonta del Manuzzi la squadra avesse mostrato un certo carattere, e allora si può sostenere che la vittoria di Cremona non sia stata un caso. Sono forse segnali di continuità, quella che è spesso mancata a una squadra che un certo equilibrio ce l’ha: la Reggiana ha l’ottava difesa del campionato (18 reti subite) ma solo il tredicesimo attacco (16 gol fatti, così come Cosenza, Mantova e Palermo), non ha sinora preso imbarcate ma, allo stesso modo, spesso si è scontrata con una carenza di efficacia offensiva che ha finito per neutralizzare anche manovre di buon livello. Portanova, Vergara e Vido, con 3 reti ciascuno, sono i migliori marcatori di una squadra che, senza un bomber, deve cercare altre vie. A proposito di equilibrio, è singolare notare che i granata hanno ottenuto 9 punti tanto in casa quanto in trasferta (identico lo score: 2 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, in entrambi i casi con una differenza reti di -1), e ciò significa che non sono ancora stati capaci di fare del Città del Tricolore – dove hanno vinto Sudtirol, Cosenza e Sassuolo, che però lì è di casa – un fortino. Esattamente ciò che a Viali servirà per il derby. Esattamente il dato cui si aggrapperà un Modena che cerca ancora il primo colpo esterno.
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