“Ragazzina filmata sotto la doccia”, dopo la denuncia, Andrea Cassarà sospeso dal tribunale federale della Scherma

Brescia, 26 ottobre 2023 –  Andrea Cassarà nella bufera. Finito indagato per la presunta produzione di materiale pedopornografico, l’ex azzurro è stato anche sospeso dal tribunale della Federscherma. "Il Tribunale federale della Federazione Italiana Scherma ha disposto la sospensione cautelare da tutte le attività federali del tesserato Andrea Cassarà – recita il comunicato -. L'ordinanza fa seguito al procedimento promosso della Procura Federale, avente ad oggetto la comunicazione del Centro Sportivo Carabinieri nella quale si informa che a carico del tesserato è stata sporta denuncia da parte della Compagnia Carabinieri di Brescia".

Secondo il tribunale della Federscherma, la sospensione è stata disposta perché le "condotte contestate al tesserato sono di particolare gravità", ma anche "considerato il pericolo di reiterazione della condotta e tenuto conto della natura sommaria della presente fase cautelare".

La denuncia e l’indagine

L’indagine nei confronti di Cassarà, 39 anni, ex fiorettista azzurro, campione del mondo nel 2011 a Catania e due volte oro olimpico nel fioretto a squadre, era scattata dopo che una 15enne ha denunciato di essere stata filmata mentre era sotto la doccia. Il fatto si sarebbe verificato mentre la ragazza si trovava negli spogliatoi del centro sportivo San Filippo a Brescia.

La ragazza avrebbe visto un cellulare riprenderla, ma non Cassarà direttamente. Secondo una ricostruzione del Giornale di Brescia, ora il cellulare sarebbe nelle mani degli inquirenti. Mentre, sempre secondo le prime ricostruzioni, i video di sorveglianza lo collocherebbero in una zona compatibile con quella indicata dalla ragazza.

Nella giornata di ieri Cassarà si era autosospeso. A seguito della denuncia, i carabinieri hanno acquisito e visionato le telecamere di sicurezza esterni alla palestra.

Nel 2007 una denuncia per atti osceni

Cassarà nel 2007 era stato denunciato per atti osceni a Cremona da una ciclista a cui aveva chiesto indicazioni stradali e poi era stato prosciolto in Cassazione per prescrizione. Lo schermidore bresciano in merito alla vicenda si è sempre dichiarato innocente.