Rugby World Cup 2023, la Coppa che ha trasformato il rugby

Al via il mondiale in Francia di rugby. I convocati dell’Italia

di DIEGO FORTI
6 settembre 2023
Rugby World Cup 2023

Rugby World Cup 2023

Parigi, 6 settembre 2023 - Domani il grande, anzi il grandissimo rugby alzerà sipario sulla sua manifestazione più spettacolare, democratica e globale: la Rugby World Cup, RWC come sintetizzano gli anglosassoni e come la chiameremo noi d’ora in avanti. Non vanta le radici profondissime del 6 Nazioni (anno ufficiale di fondazione 1883), ma in soli in 36 anni ha aperto le porte della pallaovale a tutto il Globo.

Se prima i Grandi del Nord del mondo, ovvero le quattro Nazioni britanniche Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda più la Francia consideravano ufficiali solo le partite giocate fra di loro riconoscendo lo stesso status e privilegio unicamente alle tre grandi del Sud del Mondo (Nuova Zelanda, Australia e Sud Africa) oggi il confronto è aperto a tutte le squadre. Non solo, ma nelle competizioni ufficiale ogni confronto attribuisce ai giocatori in campo l’attestato di presenza (noto come cap). Incredibile vero, ma in pratica sino al 1987 le cosa non stavano così i “Grandi” consideravano come degne di essere classificate solo le sfide giocate fra di loro.

Le cose hanno cominciato cambiare dal 1987, anno in cui si è disputa la prima Coppa del Mondo, paese ospitante la Nuova Zelanda. Da quel momento in poi la crescita e la diffusione del rugby sono apparse inarrestabili e gli orizzonti si sono allargati. Nel 1995, nel giusto per fare qualche esempio, l’International Board come all’epoca si chiamava la Federazione Internazionale, ora World Rugby, ha ufficializzato il professionismo, sino ad allora vietato, nel 2000 l’Italia è stata chiamata a far parte del Torneo delle 5 Nazioni divenuto del 6 Nazioni e nel sud del mondo l’Argentina è entrata a far parte del Tri Nations, ribattezzato The Rugby Championship (l’equivalente del 6 Nazioni nell’Emisfero Australe), assiema a All Blacks, Australia e Sud Africa .

Quella che prenderà il via venerdì a Parigi sarà la decima edizione della RWC, che di quattro anni in quattro anni ha girato il mondo ambasciatrice di un rugby sempre più spettacolare e affascinate al punto da essere il terzo avvenimento per audience televisiva alle spalle di Olimpiadi e Mondiali di calcio. Nella sua ancor breve seppur intensa storia, il Mondiale di rugby si è disputato in Nuova Zelanda 1987, Inghilterra 1991, Sud Africa 1995, Galles 1999, Australia 2003, Francia 2007, per poi tornare il Nuova Zelanda nel 2011, in Inghilterra nel 2015 sino ad approdare in Giappone nel 2019.

Adesso tocca di nuovo alla Francia, che dopo aver perso 3 finali nel 1987 e nel 2011 contro gli All Blacks e nel 1999 contro i Wallabies australiani, farà di tutto per portarsi finalmente a casa il Trofeo. A parziale consolazione dei Transalpini c’è il fatto che sino ad ora la RWC è stata dominata dalle squadre Australi, tre vittorie a testa per Nuova Zelanda (1987-2011-2015) e Sud Africa (1995-2007-2019) due per l’Australia (1991-1999) contro un solo successo delle formazioni del Nord con l’Inghilterra nel 2003. E per l’Italia cosa ha significato la Coppa del Mondo? È stata il passe-partout per arrivare a misurarsi con l’élite mondiale della pallaovale e, conseguentemente, a crescere nel gioco e nell’organizzazione.

Oggi abbiamo un biglietto da visita sufficientemente credibile per essere rispettati e talvolta temuti anche dai più forti. Dei mostri sacri dobbiamo ancora battere All Blacks e Inghilterra, ma anche grazie anche all’esperienza che si può accumulare prendendo parte alla RWC, prima o poi ci riusciremo. A oggi ne sanno qualcosa Sud Africa (campione del mondo in carica), Australia, Francia, Galles, Irlanda…

Italia

Avanti

Piloni Pietro CECCARELLI (Perpignan, 28 presenze) Simone FERRARI (Benetton Rugby, 46 presenze) Danilo FISCHETTI (Zebre Parma, 32 presenze) Ivan NEMER (Benetton Rugby, 12 presenze) Marco RICCIONI (Saracens, 22 presenze) Federico ZANI (Benetton Rugby, 22 presenze) 23 presenze) Tallonatori Luca BIGI (Zebre Parma, 47 presenze) Epalahame FAIVA (svincolato, 7 presenze) Giacomo NICOTERA (Benetton Rugby, 14 presenze) Seconde linee Niccolò CANNONE (Benetton Rugby, 32 presenze) Dino LAMB (Arlecchini, 2 presenze) Federico RUZZA (Benetton Rugby, 44 presenze) David SISI (Zebre Parma, 28 presenze) Terze linee Lorenzo CANNONE (Benetton Rugby, 11 presenze) Toa HALAFIHI (Benetton Rugby, 11 presenze) Michele LAMARO (Benetton Rugby, 28 presenze) - capitano Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 47 presenze) Giovanni PETTINELLI (Benetton Rugby, 13 presenze) Manuel ZULIANI (Benetton Rugby, 12 presenze)

Trequarti

Mediani di mischia Alessandro FUSCO (Zebre Parma, 15 presenze) Alessandro GARBISI (Benetton Rugby, 6 presenze) Martin PAGE- RELO (Lione, 1 presenza) Stephen VARNEY (Gloucester Rugby, 20 presenze) Mediani d'apertura Tommaso ALLAN (Perpignan, 74 presenze) ) Giacomo DA RE (Benetton Rugby, 2 presenze) Paolo GARBISI (Montpellier, 26 presenze) Centri Juan Ignacio BREX (Benetton Rugby, 25 presenze) Luca MORISI (svincolato, 46 presenze) Ali Estremi Pierre BRUNO (Zebre Parma, 13 presenze) ) Ange CAPUOZZO (Stade Toulousain, 11 presenze) Montanna IOANE (Lione, 20 presenze) Paolo ODOGWU (Benetton Rugby, 2 presenze) Lorenzo PANI (Zebre Parma, 3 presenze)

Continua a leggere tutte le notizie di sport su