Sciabola, il vicepresidente Scisciolo: "Il bronzo di Gigi ripaga il lavoro enorme di tutti». Papà Franco e mamma Eleonora: "Sotto le Torri è stato accolto come un figlio». Samele, la Virtus Scherma: "Il suo segreto è Bologna»
Un bronzo che vale oro. Quella messa al collo da Luigi Samele al Grand Palais nella sciabola maschile di Parigi...
Un bronzo che vale oro. Quella messa al collo da Luigi Samele al Grand Palais nella sciabola maschile di Parigi 2024 è una medaglia dal valore speciale: oltre a essere la quarta ai Giochi conquistata dallo schermidore foggiano ma bolognese di adozione, è anche la conferma del grande lavoro fatto dalla Virtus Scherma. Un lavoro cominciato quindici anni fa, con un metodo di lavoro nuovo, che ne ha consentito una rapida ascesa che l’ha vista passare dal 78esimo al quarto posto del ranking nazionale e l’ingresso nella top ten internazionale. Merito anche e soprattutto di Samele che dal 2016 ha fatto di Bologna la sua casa, recuperando una carriera che lo vedeva fuori dalla nazionale e che invece ora lo consacra per essere riuscito ad andare a medaglia in due rassegne olimpiche consecutive (Bronzo a Londra 2012 a squadre, argento individuale e a squadre a Tokyo 2020). Il tutto a 37 anni.
"Con Gigi abbiamo fatto un lavoro importante – racconta Marcello Scisciolo, vice presidente della Virtus Scherma Bologna – grazie al tecnico Andrea Terenzio abbiamo portato avanti un programma specifico. Prima degli Europei ci siamo concentrati con mental coach e nutrizionista per riportarlo sul podio dopo un periodo di digiuno di risultati e dopo quel bronzo è arrivato quello olimpico. È arrivato a Parigi nella maniera migliore possibile, la sua è una medaglia importantissima per tutti. Evidenzia la bontà del lavoro di questi anni".
Un legame con la Virtus e Bologna per Samele sottolineato anche dalla sua famiglia: "Luigi è stato accolto dalla Virtus di Bologna come un figlio e, ironia della sorte, ha trovato un altro foggiano ad accompagnarlo verso questa avventura olimpica: senza Andrea Terrenzio non avrebbe raggiunto questi risultati a 37 anni", spiega Franco Samele, papà di Luigi, mentre la madre Eleonora ha voluto sottolineare la gioia ma anche i sacrifici della famiglia: "Per la seconda volta ho vissuto in diretta l’emozione di una gara e, come a Londra, riso e pianto con mio figlio che mi rende orgogliosa di essere sua madre e di poterlo gridare al mondo! Abbiamo inseguito un sogno, fatto sacrifici, con Luigi lontano da casa non ancora maggiorenne. Abbiamo inseguito un sogno, fatto sacrifici, con Luigi lontano da casa non ancora maggiorenne. Solo chi lo ha provato sa cosa sente una madre che vede andar via i figli e che rinuncia al quotidiano per seguirli passo passo".
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