Sono Coppe piene di orgoglio. Atalanta e Fiorentina, assalti finali. L’Italia torna protagonista in Europa
Volata da urlo: contro Bayer Leverkusen e Olympiacos sogniamo il colpo doppio nei tornei continentali . Una crescita costante del nostro movimento: nella prossima stagione fino a nove qualificate grazie al ranking.
Siamo tornati a ruggire in Europa. Tre italiane finaliste nelle tre coppe europee lo scorso anno, anche se poi furono tutte sconfitte e per il nostro calcio fu un deludente ‘zero titoli’. Due anni fa il trionfo della Roma in Conference. Altre due finaliste quest’anno, forse le meno attese: l’Atalanta brava a a raggiungere la sua prima finale europea, la Fiorentina altrettanto brava a tornare a giocarsi quella Conference persa lo scorso anno nei minuti conclusivi contro il West Ham. Curiosamente nelle due finali vanno due squadre con un proprietario americano: Rocco Commisso per i viola, Stephen Pagliuca co-chairman dei nerazzurri, socio di maggioranza in una gestione societaria comune con la famiglia Percassi.
Due imprese diverse. La Fiorentina ha fatto tesoro dell’esperienza dello scorso anno, risalendo in un tabellone di minor impatto tecnico trovando nei turni a eliminazione diretta gli israeliani del Maccabi Haifa, i cechi del Vitoria Plzen e i belgi del Bruges. L’Atalanta ha costruito la sua impresa superando lo Sporting Lisbona che ha vinto il campionato portoghese, la corazzata Liverpool e infine un’Olympique Marsiglia frequentatore abituale dei quarti o delle semifinali delle coppe europee. Non è stata una stagione positiva per le nostre in Champions, tutte eliminate agli ottavi, ma le italiane sono andate forte in Europa League: la Roma in semifinale, il Milan nei quarti eliminato nel derby italiano con i giallorossi. Risultati che hanno permesso al calcio italiano di scalare il ranking conquistando per la prima volta la quinta partecipante alla prossima Champions a 36 squadre. E fino a giovedì potevano essere sei sicure, perché la vincente dell’Europa League va di diritto in Champions liberando un posto se già qualificata tra le prime cinque del campionato. Una finale Atalanta-Roma avrebbe significato nerazzurri e giallorossi nella prossima coppa regina. Così invece la Dea e la Lupa (oltre al Bologna quarto ma con quattro punti di vantaggio) si giocheranno il quinto posto domani nello scontro diretto a Bergamo.
Atalanta favorita perché gioca in casa e sta meglio: non solo, i nerazzurri poi avranno anche il recupero contro la Fiorentina probabilmente il 2 giugno. La Roma per andare in Champions deve vincere domani a Bergamo, altrimenti sarebbe dura con una partita in meno. E se dovesse arrivare sesta dovrà tifare per i bergamaschi nella finale di Europa League del 22 a Dublino: battendo il Bayer Leverkusen, infatti, la squadra di Gasperini libererebbe il suo posto Champions per la sesta. Per la Roma o magari per la Lazio, settima, staccata di quattro punti dai giallorossi. Significherebbe per il calcio italiano avere sei squadre sulle 36 partecipanti alla prossima Champions.
Discorso analogo per la Fiorentina, ora nona e impegnata nel testa a testa con il Napoli per l’ottavo posto che porta in Conference: se i viola battono i greci dell’Olympiacos nella finale di Atene saranno qualificati alla prossima Europa League, affiancando la settima classificata, regalando così al calcio italiano anche la nona qualificata alle coppe come accadeva nei primi anni novanta, quando però le italiane vincevano mediamente due coppe su tre (1989, 1993 e 1994) o addirittura tre su tre come nel 1990. Sembravano ricordi irripetibili e invece da due anni i nostri club sono tornati a giocarsi le finali internazionali.
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