Tyson Fury annuncia (ancora) il ritiro dalla boxe: “Ho amato ogni singolo minuto”
Il pugile britannico dice basta dopo la doppia sconfitta con Oleksandr Usyk. In carriera 34 vittorie e 5 titoli mondiali
Roma, 13 gennaio 2025 – Tyson Fury ha deciso di dire basta ritirandosi dall’attività agonistica. Ad annunciarlo è stato proprio il pugile britannico tramite un video pubblicato oggi sul proprio account Instagram. “Ciao a tutti, sarò breve e dolce. Vorrei annunciare il mio ritiro dalla boxe. È stato un piacere, ho amato ogni singolo minuto e concludo con questo: Dick Turpin indossava una maschera! Dio benedica tutti, ci vediamo dall’altra parte. Alzatevi!” ha detto il 36enne, che chiude la carriera con 34 vittorie, 2 sconfitte ed un pareggio.

Nessuno si sarebbe aspettato di non rivederlo più salire sul ring, soprattutto perché era in fase di organizzazione il tanto atteso combattimento a Wembley contro il connazionale Anthony Joshua, previsto per l’estate. In realtà, le parole di ’The Gipsy King’, questo il suo soprannome a causa delle origini gitane, sono comunque da prendere con le pinze: nell’aprile 2022 infatti aveva annunciato il ritiro dopo aver battuto Dillian White salvo poi ritornare sui suoi passi qualche mese dopo.
Una carriera quasi perfetta quella del classe 1988 originario di Manchester, partita appena maggiorenne come dilettante. Nel 2008 poi arrivò il passaggio al professionismo, dove ottenne il primo successo contro Bela Gyongyosi e vinse sette incontri. Un anno dopo il primo titolo: campione inglese dei pesi massimi (battuto ai punti John McDermott). Quattro anni più tardi ecco poi il titolo intercontinentale WBO contro Dereck Chisora. Nel 2015 ci fu l’exploit definitivo: prima difese l’intercontinentale da Christopher Hammer poi batté l’allora campione del mondo ucraino Wladimir Klitschko, strappandogli in un colpo solo le cinture WBA, WBO, IBF, IBO e The Ring dei pesi massimi.
A questi successi seguirono tre anni lontano dal ring per via di vicissitudini personali (depressione, istinti suicidi e abuso di alcol e cocaina) e di una squalifica per doping (nandrolone). Tornato a combattere nel 2018, nel 2020 conquista il titolo mondiale WBC contro il campione in carica Deontay Wilder, con il quale aveva pareggiato l’anno prima, e un anno dopo si aggiudica anche la terza sfida tra i due.
La prima sconfitta da professionista arrivò a maggio 2024, con Oleksandr Usyk che trionfò ai punti, mentre la seconda (ben più netta) nella rivincita contro il pugile ucraino a fine dicembre.
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