Un problema che si ripropone. Quanto pesano gli errori individuali. Quello di Zaro a Reggio solo l’ultimo

La squadra meno ’bisoliana’ di tutte quelle che il tecnico canarino ha avuto in carriera. Ma, se volessimo ripercorrere un...

28 ottobre 2024
Quanto pesano gli errori individuali. Quello di Zaro a Reggio solo l’ultimo

Giovanni Zaro (fotofiocchi)

La squadra meno ’bisoliana’ di tutte quelle che il tecnico canarino ha avuto in carriera. Ma, se volessimo ripercorrere un po’ le tappe del Modena dal suo ritorno in B, il dna non è mai stato propriamente difensivo. Nello scorso campionato furono 47 le reti incassate, l’anno precedente (con Tesser) furono addirittura 53. Sinonimo del fatto che non tutto ha funzionato nella fase di non possesso a prescindere dagli allenatori che sono transitati dalle parti del Braglia e forse, la spiegazione, sta nelle caratteristiche dei giocatori e nel loro atteggiamento, spesso decisivo quando si è trattato di raccontare di punti lasciati per strada. Perché, in fondo, non bisogna mai dimenticare che in campo ci vanno i giocatori. Parlando di errori tecnici individuali o di reparto, lontani da discorsi tattici, si dovranno menzionare quello di Caldara con il Cittadella, ad esempio. Non impeccabile nel rinvio in area di rigore che colpì il ginocchio di Pergreffi e favori l’azione di Ravasio per il vantaggio.

A Cesena la ingenuità di Di Pardo sul calcio di rigore concesso ai romagnoli per il 2-1 momentaneo poi ripreso da Zaro. Con la Sampdoria il passioggio orizzontale di Magnino, errato, che ha dato il là all’azione per la rete di Tutino. A Catanzaro il rinvio corto di Idrissi per il tiro di Situm e la poca cattiveria in area di rigore sul pari di La Mantia. Con Palermo e Sassuolo inutile riportare alla mente alcune distrazioni ancora troppo fresche, vedi quella di Zaro di sabato in occasione del rigore. Insomma, a fare un rapido calcolo i punti persi per le mancanze tecniche sono tanti, troppi. Poi, è altrettanto evidente che manchi qualcosa più in generale alla fase difensiva forse incapace di reggere una fase offensiva "pesante" con 4 giocatori che inevitabilmente Bisoli deve schierare perché sono a disposizione della rosa e nelle idee estive del Modena c’era costruire uno degli attacchi più forti della categoria. Ma, ci vuole sempre equilibrio altrimenti casca il castello.

E i pericoli arrivano quasi sempre dalla palla verticale e da quella alta a scavalcare difesa e i terzini. Quando si incontrano squadre top con esterni top, ciò emerge maggiormente.

Alessandro Troncone

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