Vezzali e la stoccata sul palco. Di Francisca: “Facciamo pace”. Lei: “Quando imparerai a rispettare le persone, forse”
Roma, scontro fra le ex campionesse di scherma per i 70 anni delle Fiamme Gialle. L’ex sottosegretaria: “Umanamente non sei il massimo”
Roma, 19 novembre 2024 – Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca hanno fatto la storia della scherma. Arrivano dalla stessa città, Jesi, in provincia di Ancona, e da sempre hanno in comune il fioretto. Ma per il resto non vanno d’accordo. E ieri, alle celebrazioni dei 70 anni delle Fiamme Oro a Roma, al Palazzo dei Congressi all’Eur, ne hanno dato l’ennesima prova. Di Francisca si gira verso la Vezzali e dice: “Vorrei mandare un messaggio di pace con la mia collega, facciamo pace?”. L’ex sottosegretaria con delega allo Sport risponde: “Dal punto di vista sportivo ti stimo perché sei stata una grandissima campionessa e un grandissimo talento. Ma per quanto riguarda il livello umano non sei proprio il massimo. Quando imparerai a rispettare le persone, forse”.
Silenzio. Rimangono tutti stupiti dalla gelida e dura replica, compresi i presentatori Marco Lollobrigida e Stefano Pantano. Una disputa che dimostra come tra le due ancora ci siano delle situazioni non risolte negli anni.
Una rivalità che è sempre andata oltre la pedana, tra ori olimpici, Mondiali ed Europei, ma anche gelosie, screzi e gossip. Tra un fioretto e l’altro la polemica tra le azzurre risale ai Mondiali in Turchia del 2009, quando per la prima volta l’allieva Di Francisca, oggi 41enne, sconfigge la maestra Vezzali, 50 anni. Un successo che nella sua autobiografia ‘Giù la maschera’ definisce “vezzalicidio”. Una stoccata che sancisce una spaccatura mai sanata. La Di Francisca vince di nuovo in finale ai Mondiali di Parigi nel 2011 e poi alle Olimpiadi di Londra del 2012. Festeggiando così: “Tra i miei sogni c’è quello di aprire una gelateria. Se entra la Vezzali? Magari chiede la crema e io: ’La crema è finita’. Allora il cioccolato? ’Non c’è’. E così con tutti i gusti”. La Vezzali aveva risposto: “Il gelato mi piace ancora, parecchio. Se proprio vorrà privarmene, non dovrà farlo da dietro un bancone ma in pedana: e lì ne ha di gelati da mangiare, per arrivare dove sono io. Ci vuole più rispetto tra colleghi”.
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