Vuelle Zanotti: "Che emozione ritornare qui"

Il numero 41 (scelto "perché mi piace Nowitzki") in estasi per essere stato richiamato: "Legame che va oltre il basket. Per me l’A2 è una novità"

30 agosto 2024
Vuelle Zanotti: "Che emozione ritornare qui"

Simone Zanotti in allenamento durante il ritiro a Carpegna

Stessa spiaggia, stesso mare. Ma soprattutto stesso palasport in cui combattere per la gente che ami e che ti ama. Non potrebbe essere più felice Simone Zanotti, lo racconta il suo sorriso raggiante (e anche quello della sua fidanzata, marchigiana di Porto Recanati). "Ho detto spesso che sono tornato volentieri per il progetto, le ambizioni, ma forse non ho sottolineato abbastanza quanto sia importante anche l’extra basket, le amicizie costruite in quattro anni, il benessere di vivere in questa città: un connubio del genere è molto raro, vivere in un posto che ti dà tanto aumenta il legame con la squadra. Essere richiamato da Pesaro è stato bellissimo". Rientrati dal ritiro, i biancorossi si sono già rimessi a lavorare di buona lena in vista di una stagione massacrante: "A Carpegna sono stati giorni duri e intensi, come è giusto che sia, per una preparazione che sarà lunga. L’inizio di campionato è tosto, con tante partite in due mesi e quindi tanti punti sul piatto: lavorare bene adesso, sacrificare qualcosa come qualità e privilegiare la quantità, ci ripagherà". Tornare in serie A è un mantra che forse non serve neanche ripetere tutti i giorni in spogliatoio: "No perché l’obiettivo è ben chiaro, sappiamo in che direzione andare, con tutte le pressioni del caso. Firmare per Pesaro significa avere una responsabilità da portare sulla schiena, basta non farsene schiacciare".

Quando arrivò alla Vuelle la prima volta, Zanotti fece il doppio salto dalla B alla A, perciò "l’A2 è una vera novità per me – dice -, ci ho giocato quando avevo 20 anni e poi ci sono tornato due anni fa per giocare i playoff promozione con Torino una volta terminata la stagione con Napoli: mi son reso conto subito che è una categoria importante e stimolante". Soprattutto perché cambia la prospettiva per gli italiani, che non sono più i comprimari ma i veri protagonisti: "Infatti bisogna capovolgere l’ottica ed essere bravi noi a coinvolgere i due stranieri, in campo ma anche fuori, per renderli partecipi: c’è una vita attorno al basket. Stiamo facendo gruppo, siamo tutti ragazzi molto disponibili, sia in palestra che umanamente". L’impostazione del lavoro in ritiro gli ha confermato che giocherà da pivot: "Per adesso io e Rino (De Laurentiis, ndr) condividiamo il ruolo, non so se sarà una regola ferrea. Siamo un poker di lunghi versatili, che può svariare fra i ruoli di 4 e 5 e questo darà identità alla squadra". Non aveva mai rivelato perché gioca col numero 41, ce lo dice? "Mi piace Dirk Nowitzki".

Accanto a lui il club manager Matteo Magi: "Per me stare qui con Simone al mio fianco è speciale: in questi due anni ha giocato in altre squadre, ma è come se non ci avesse mai lasciato. Lo ritrovo più carico, determinato e anche migliorato". E chiude con "un ringraziamento ad Andrea Martinelli, proprietario de La Vela, uno dei luoghi simbolo della nostra città che oggi ci ospita". Non potrebbe esserci un panorama più bello di Baia Flaminia per celebrare il ritorno a casa di Zanotti.

Elisabetta Ferri

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