Finale playoff serie A2. Cantù, adesso serve un miracolo. Trieste (2-0) vede la promozione

Alla squadra di Cagnardi occorrono tre successi di fila. Il coach: "Loro più bravi. soprattutto a rimbalzo".

di ALESSANDRO LUIGI MAGGI -
8 giugno 2024
Cantù, adesso serve un miracolo. Trieste (2-0) vede la promozione

Cantù, adesso serve un miracolo. Trieste (2-0) vede la promozione

Ad un passo dalla fine di un sogno. O di un nuovo fallimento. Cantù è spalle al muro, e probabilmente anche di più dopo il secondo ko casalingo con la Pallacanestro Trieste nelle finali promozione. Non c’è scampo, serviranno due vittorie in terra giuliana per rimettere in piedi una serie quasi compromessa. E contro un avversario che, in questi playoff, è improvvisamente diventato dominante, vincendo sempre fuori casa, e capitalizzando un gruppo a lungo deludente. Inutile analizzare il cambio di passo degli avversari. Quello che conta è Cantù, che dopo Sodini e Sacchetti, probabilmente mancherà l’assalto alla massima categoria anche con Cagnardi. In un tabellone che non pareva irresistibile tenendo conto degli infortuni di Forlì, la dominatrice del Girone Rosso e della Coppa Italia. È 73-83 il finale di gara-2, giocata all’ombra delle finali scudetto di LBA tra Olimpia Milano e Virtus Bologna, con 32 i punti di un clamoroso Justin Reyes, ex Varese, più della coppia Hickey-Young, fermatasi a 22. E se Baldi Rossi ha combattuto, 12 punti e 7 rimbalzi, probabilmente era lecito attendersi qualcosa in più da Moraschini e Bucarelli.

Devis Cagnardi, dal canto suo, difende la squadra: "Fa male, perché siamo 0-2. Ci abbiamo provato in tutti i modi enon ho niente da recriminare ai miei ragazzi. Hanno dato fondo a tutte le energie e ci hanno provato, senza riuscirci". Insomma, merito a Trieste che in questi playoff ha otto vittorie e zero sconfitte, sempre giocando con il fattore campo a sfavore: "Fino ad ora abbiamo affrontato una squadra che ha sbagliato veramente poco. Nei momenti in cui noi siamo stati bravi a chiudere le maglie difensive e quando ci siamo riavvicinati, ci hanno sempre punito con un rimbalzo d’attacco o con un canestro. Hanno preso 16 rimbalzi offensivi, che non sono frutto di disattenzioni, a parte un paio di volte, ma di una lotta fisica che li vedeva avvantaggiati sotto le plance".

Il 10 giugno sarà tutto o niente in un’arena, quella biancorossa, da sempre sesto uomo in campo: Siamo spalle al muro, però è anche vero che servono tre vittorie per vincere questa serie. I nostri avversari sono a due vittorie, sono vicini a prendere questa promozione, però non è ancora finita. È chiaro che deve succedere qualcosa e siamo noi che dobbiamo provare a fare succedere qualcosa. Ci proveremo, domenica partiamo e lunedì abbiamo una gara 3 in cui faremo di tutto per farla nostra". Una volontà di non chinare la testa, tuttavia serviranno armi totalmente differenti rispetto alle prime due partite. In primo luogo nella marcatura su Reyes, ma anche nel contributo dei giocatori americani, deludenti sino ad oggi. Se Cantù vuole ancora inseguire la massima serie, dovrà cambiare totalmente registro.

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