Basket, l'Olimpia Milano batte la Virtus Bologna 85-73 ed è campione d’Italia
I biancorossi chiudono la serie delle finali sul 3-1 e si assicurano il terzo tricolore di fila, il 31° della loro storia
Milano, 13 giugno 2024 – L’EA7 Emporio Armani Milano è campione d’Italia per la trentunesima volta nella sua storia, la terza consecutiva. L’Olimpia non si è infatti fatta sfuggire l’occasione e ha capitalizzato al massimo il primo di due match point scudetto battendo la Virtus Segafredo Bologna 85-73 e chiudendo la serie delle finali 3-1. Una vittoria su cui c’è la firma in calce di uno stratosferico Nikola Mirotic, il quale si è caricato la squadra sulle spalle sfoderando la miglior prestazione di stagione (30 punti, 12 rimbalzi e altrettanti falli subiti per uno stratosferico 47 di valutazione) e trascinando l’attacco di una Milano capace di scappare fino al +20 tra secondo e terzo quarto e di resistere successivamente alla rimonta tutta cuore di una Virtus rientrata fino al -7. I bianconeri, arrivati a quest’ultimo appuntamento con meno benzina nel motore rispetto a Milano, alla fine hanno pagato a caro prezzo lo sforzo profuso e non sono riusciti a completare la rimonta. Sul fronte Olimpia, in doppia cifra anche capitan Nicolò Melli (12 punti e 9 rimbalzi) e un Shavon Shields che si è rivelato prezioso nel finale. Alla Virtus, che è incappata in una serata storta nel tiro da fuori (5/25) e non è riuscita a trovare il giusto contributo da giocatori come Belinelli e Shengelia, non sono invece bastati i 21 punti di Isaia Cordinier e i 12 a testa di Achille Polonara e Iffe Lundberg.
La cronaca della gara
Più che positivo l’abbrivio iniziale dei bianconeri, che trovano subito cinque punti in uscita dalle mani di Hackett. I due falli spesi altrettanto velocemente dall’ex di serata, al pari di quelli di Mickey, sono però i primi campanelli d’allarme con cui la Segafredo deve fare i conti: crepe in cui l’Olimpia Milano sa insinuarsi, aprendo grazie a Mirotic e Tonut, un parziale di 15-2 che punisce un digiuno di ben 4’ della Virtus e la fa scivolare a -8 (15-7) costringendo Banchi a rifugiarsi in un timeout. Minuto di sospensione da cui la Segafredo esce con giusto piglio: è Cordinier – con un gioco da quattro punti – a suonare la carica per i bainconeri, che in un amen azzerano il gap, mettendo la testa avanti sempre grazie al francese (primo giocatore del match in doppia cifra) e vincendo lo sprint di fine primo quarto. Pur in vantaggio, però, la Virtus soffre a rimbalzo e fatica a trovare il bersaglio dalla oltre l’arco dei 6.75 metri (2/11 da tre nel primo tempo). Milano resta in agguato e trova in Mirotic, che è devastante su entrambe le metà del campo (18 punti e 5 rimbalzi con 4/4 da due e 10/10 ai liberi nei primi 20’) e stravince la sfida nella sfida con il dirimpettaio Shengelia (2 punti con 1/5 dal campo), l’arma giusta per scassinare nuovamente il forziere difensivo bianconero. Stavolta la spallata biancorossa è ancor più poderosa: le triple di Napier e Melli aprono infatti un break di 18-10 che porta Milano al vantaggio in doppia cifra all’intervallo lungo (46-36).
La pausa di metà gara non smorza la verve di Milano che esce dagli spogliatoi con le triple di Mirotic e Melli che aprono un nuovo 10-0 per il +20 biancorosso suggellato dai liberi del montenegrino con passaporto spagnolo (56-36). Bologna sembra alle corde, segna soltanto un canestro e 7 punti nei primi 7’ di terzo quarto, ma si rianima in chiusura di frazione grazie a Polonara e Lundberg (66-50 a 10’ dalla fine). I bianconeri improvvisamente ritrovano quella fiducia che sembrava perduta, stringono le viti della difesa forzando 8 palle perse milanesi nel quarto quarto e pian piano risalgono la china fino al -11. A togliere momentaneamente le castagne dal fuoco e a far entrare Milano nei 3’ conclusivi a +14. Un’accelerata che non manda comunque al tappeto una mai doma Virtus che ancora una volta si rialza e dimezza il gap rientrando a -7 con il sigillo di Cordinier a 1’30” dalla quarta sirena. Uno uno sforzo estremo e di grande cuore, che i bianconeri pagano a caro prezzo sul rettilineo finale, quando Mirotic e Shields, con grande freddezza dalla linea della carità, allontanano lo spauracchio della rimonta e cuciono l’ennesimo tricolore sulla maglia Olimpia.
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