Serie A1 donne. La tesi della Lbf: "Notevole danno subito a livello di immagine, c’è grande amarezza per questa rinuncia». Ritiro della V nera, la Lega minaccia azioni legali

La rinuncia della Virtus al campionato di A1 scatena polemiche con la Lega basket femminile, che minaccia azioni legali. La decisione della squadra bolognese suscita dibattiti sul futuro della pallacanestro femminile.

di FILIPPO MAZZONI -
27 giugno 2024
Ritiro della V nera, la Lega minaccia azioni legali

Ritiro della V nera, la Lega minaccia azioni legali

Non conosce pace il mondo della palla a spicchi in rosa. Ufficializzata la rinuncia al campionato di A1, in casa Virtus si deve fare i conti con le dichiarazioni e le possibili mosse della Lega basket femminile. Dopo l’assemblea di lunedì, la Lega presieduta da Massimo Protani ha diramato un comunicato in cui oltre a esprimere l’amarezza per la rinuncia da parte della Virtus, annuncia possibili azioni legali nei confronti del club bianconero.

"L’assemblea all’unanimità esprime la propria amarezza per la rinuncia improvvisa alla partecipazione in serie A1 da parte della Virtus – recita il comunicato – che ha avuto come conseguenza un impatto negativo sulla pallacanestro femminile e in generale sull’intero movimento nazionale. A tal proposito la Lega sta valutando, insieme ai propri legali, la possibilità di agire nei confronti della Virtus per il notevole danno subito a livello di immagine".

Si può discutere se essere d’accordo o meno sulla scelta bianconera di rinunciare, ma è altrettanto vero che la Virtus, comunicando il tutto nei tempi dovuti, per altro insieme a quella di Ragusa (e si parla delle difficoltà di Roma), in casa propria ha il diritto di decidere come muoversi come meglio crede.

L’attacco della Lega, rivolto per altro più alla Futurvirtus, che accoglie femminile e settore giovanile, che alla Virtus in se per se, appare in ogni caso privo di fondamenta, un mero tentativo di salvare l’immagine di un movimento che, nell’ultimo decennio ha perso tantissime realtà importanti senza che fosse fatto nulla. L’anno scorso a rinunciare erano state Crema, Lucca e Moncalieri, due anni fa Costa Masnaga, tre Torino e Palermo.

Forse in Lega si dovrebbe aprire una seria riflessione sul presente e il futuro della pallacanestro femminile.

"Sono arrabbiato, questa scelta è un grave danno per il movimento femminile – tuona il dg di Schio Paolo De Angelis dalle colonne del Giornale di Vicenza –. Cinque anni fa la Lega ha quasi cambiato le regole per fare entrare la Virtus in A1. Noi abbiamo perso 5 finali prima di vincere il primo scudetto. Con tutto ciò che è stato fatto per farli entrare, avevano il dovere morale di continuare. Spero in futuro ci siano sanzioni nel regolamento".

Polemiche a parte rimane l’amarezza di tutti, a Bologna e non solo, per aver perso un’altra piazza importante di un movimento che sembra attecchire alla base, ma che non trova risorse e risposte per gestire l’alto livello.

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