Al Diavolo questa Champions. Il Bologna resta in partita un tempo. L’Aston Villa la chiude in 9 minuti. Ora con il Milan serve una scossa
Un’altra sconfitta per 2-0 dopo Liverpool: ma a Birmingham i rossoblù soffrono, senza riuscire mai a reagire. Dallinga spreca un’altra chance da titolare, ma il gol è un problema globale. Sabato vietato fallire coi rossoneri.
dall’inviato
Non si può mandare in scena un ballerino che fatica persino a stare sulle punte. Questo, sembra il Bologna: troppo poco sicuro di sé in questo momento per poter stare dentro un palcoscenico bello e impossibile come la Champions League senza il rischio di farsi male o, quantomeno, di figuracce. Nel giardino nobile del Villa Park, i rossoblù vanno a tanto così da una sconfitta fragorosa e dolorosa. Finisce ’solo’ 2-0 per l’Aston Villa, e molto ci mette Skorupski con i suoi guantoni. Ma quella di Birmingham è comunque un’altra picconata alle certezze già molto precarie dei rossoblù che arrivavano dal pareggino di Genova e, prima ancora, da quello con il Parma. Quanto di buono s’era visto ad Anfield, s’è perso in venti giorni. In Europa, un punto su tre partite, in campionato appena nove in otto. Bilancio: una sola vittoria in undici gare stagionali. Numeri che certificano tutte le difficoltà di un progetto tecnico stravolto dalla fuga di Thiago e depauperato dagli addii di Calafiori e Zirkzee. Se non torna in fretta, Ferguson la faccenda si fa molto seria.
Che sarebbe stato complicatissimo ripetersi, era scontato. Che Italiano ereditava una squadra meno forte, era chiaro. Ma che si potesse finire così lontano da quella squadra che era tornata a far tremare il mondo, ecco questo non era proprio pensabile. Ora non si tratta di contare i punti che servirebbero per allungare il sogno Champions. Fantacalcio, quello. La vera priorità qui è evitare di sconfinare nell’incubo di una stagione in cui il Bologna rischia di ritrovarsi lontano da tutto. Neanche il tempo di chiudere la valigia, che il tabellone segnala già il campionato, dove i rossoblù sabato attendono il Milan rigenerato dalla doppietta Udinese-Bruges.
Proprio l’ombra del Diavolo poteva condizionare Italiano nella scelta dell’undici da schierare al Villa Park, nel difficilissimo equilibrio tra gestire le forze da doppio impegno e scongiurare figuracce in eurovisione coi Villans di Unai Emery, una delle squadre più in forma in Premier (quarti, a -4 dal Liverpool capolista) e a punteggio pieno in Champions. In campo, però, ci è andato quasi il Bologna migliore, con l’unica vera ’sorpresa’ di Dallinga ancora titolare al posto di Castro. Come ad Anfield, questa scelta, manco a dirlo, non paga. L’olandesino si conferma poco volante: due palloni buoni e lui li scarica come stracci bagnati tra le mani del Dibu Martinez, portiere dell’Argentina mondiale. Il Bologna non sfigurerebbe neanche nel primo tempo che, infatti, riesce a chiudere sullo zero a zero, merito soprattutto di Skorupski e del muro alzato dalla ritrovata coppia Lucumi-Beukema.
Il problema resta sempre lo stesso: i rossoblù non segnano (zero gol in Champions) e inevitabilmente finiscono per subire. A Liverpool era stato Salah a sigillare la gara al 75’. Ieri sono McGinn e Duran, nel giro di 9 minuti a chiudere la pratica: il primo spacca la partita con una punizione beffarda, l’attaccante vince il duello tutto colombiano con Lucumi e fa 2-0. Non fosse ancora per Skorupski, la notte sarebbe ancora più buia. L’incrocio dei pali colpito da Beukema nel finale sa solo di beffa per i tremila tifosi rossoblù sugli spalti. Non se lo meritavano.
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