Bologna compatto attorno a Italiano. Feeling forte con società e squadra. Ma l’asticella quest’anno si è alzata: a Monza tutti si aspettano i tre punti

A Casteldebole non si fanno bilanci affrettati: il tecnico rossoblù gode della totale fiducia dell’ambiente. Il calendario, però, dopo la Brianza è duro. Ecco perché la vittoria non può essere rimandata ancora.

di MARCELLO GIORDANO
21 settembre 2024
Feeling forte con società e squadra. Ma l’asticella quest’anno si è alzata: a Monza tutti si aspettano i tre punti

A Casteldebole non si fanno bilanci affrettati: il tecnico rossoblù gode della totale fiducia dell’ambiente. Il calendario, però, dopo la Brianza è duro. Ecco perché la vittoria non può essere rimandata ancora.

A Monza con un solo obiettivo: centrare la prima vittoria stagionale e in campionato. Il Bologna e Vincenzo Italiano ne hanno bisogno disperatamente, per coltivare fiducia ed entusiasmo e scacciare cattivi pensieri e l’ombra del passato che pesa e che Vincenzo Italiano nel dibattito pubblico dopo il pareggio di Como ma che già era latente nell’ambiente fin dall’estate: il tecnico non ha fatto altro che scoprire le carte. "Serve tempo ma di tempo nel calcio ce n’è poco", ha detto. E quello scorso da allora a oggi ha portato in dote un pareggio con il Como dal sapore di pericolo scampato e quello con lo Shakhtar da occasione persa: ma la prima in Champions è stata comunque discreta, se non buona. E’ mancato il gol. Ci sono similitudini con la gara con l’Udinese, che a Bologna fu messa sotto ma raccimolò il pareggio: l’Udinese da lì è partita trovando fiducia e oggi è prima in classifica, il Bologna ha perso terreno. Non può perderne ulteriormente. La serie A non aspetta.

Serve il primo successo esterno per non perdere terreno dall’alta classifica e dalle posizioni per la lotta europea, oggi distante comunque solo 3 lunghezze e per non alimentare ulteriori dubbi e paure. A Roma è saltato De Rossi, in casa Milan è appeso al derby il destino di Fonseca.

A Bologna? Ambiente compatto attorno a Italiano. A Casteldebole è sempre stata prassi fare un primo bilancio della stagione e dell’operato solo dopo la decima giornata: a Inzaghi fu concesso un intero girone da retrocessione. Si aggiunga che la dirigenza ha colloqui pressoché giornalieri con Italiano, con Sartori e Di Vaio presenti agli allenamenti e coinvolti nel capire come e cosa migliorare, come entrare nella testa dei giocatori nel processo di transizione tra quello che è stato il gioco di Motta a quello che il sistema attuale. Non c’è ansia, insomma. Dal quartier generale rossoblù ricordano che un anno fa il Bologna aveva 2 punti in più dopo 4 giornate e avrebbe infilato due pareggi a reti inviolate e sofferti con Napoli e Monza a seguire: insomma, il decollo partì a ottobre e i problemi attuali dell’attacco il Bologna li visse anche nella scorso avvio, pur blindando la difesa fin dall’avvio.

Ma Italiano e il Bologna sanno pure che si è alzata l’asticella e che se lo scorso anno i rossoblù potevano contare sulla spensieratezza nel percorso, quest’anno devono fare i conti con la pressione dell’obiettivo riconferma: non Champions, ma lotta europea sì. E ad alzarsi è pure il livello delle avversarie: c’è il Monza che ha fermato Fiorentina e Inter negli ultimi due turni, poi Atalanta (28), Liverpool (2 ottobre) e Parma (6 ottobre), prima della nuova sosta. Non dare un segnare di forza in Brianza potrebbe significare rimandare a ottobre l’appuntamento con la prima vittoria: il Bologna, invece, cerca segnali di crescita e fiducia- Soprattutto di continuità alla prestazione con lo Shakhtar. Quella continuità che fin qui non ha trovato, per dimostrare di poter fronteggiare il doppio impegno senza perdere colpi.

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