Bologna, la rifinitura porta consiglio. Castro-Dallinga il dubbio più grande

Italiano teme la stanchezza post-Lecce e valuta novità tattiche: ma Odgaard dovrebbe esserci ancora dal 1’

di MARCELLO GIORDANO -
5 novembre 2024
Bologna, la rifinitura porta consiglio. Castro-Dallinga il dubbio più grande

Italiano teme la stanchezza post-Lecce e valuta novità tattiche: ma Odgaard dovrebbe esserci ancora dal 1’

La notte avrà portato consiglio. O meglio: solo l’allenamento di rifinitura in programma questa mattina porterà Vincenzo Italiano a sciogliere i dubbi e a definire l’undici di partenza con cui il Bologna andrà a caccia della prima vittoria della propria storia nella massima competizione europea per club. Il tecnico non si è nascosto: in tanti sono apparsi stanchi e se non ritroveranno benzina nelle prossime ore potrebbero accomodarsi in panchina. L’intenzione sarebbe quella di confermare il più possibile il Bologna che ha trovato identità e vittorie con Cagliari e Lecce. Con Posch al posto di De Silvestri, che non è in lista Champions come pure Dominguez, Karlsson, Cambiaghi ed El Azzouzi. Si aggiunga che Erlic ed Aebischer sono indisponibili e Lykogiannis è rientrato solo ieri a pieno regime in gruppo. Morale, la difesa pare obbligata, con Miranda e la coppia centrale Beukema-Lucumi a protezione di Skorupski.

Il resto è tutto un ballottaggio che ruota attorno a una certezza: il 4-2-3-1 e l’eventuale impiego di Odgaard da trequartista. Non è da escludere un Urbanski in mediana al fianco di Freuler, come già a partita in corso con il Lecce. Odgaard spera nella prima da titolare in Champions alle spalle della punta e così sarà se il danese, uscito sulle gambe sabato, dimostrerà di averne fisicamente e mentalmente in un match che si preannuncia dispendioso. Nello studio della gara fatto da parte di Italiano e il suo staff, a preoccupare sono soprattutto i terzini del Monaco, che spingono senza soluzione di continuità per creare superiorità numerica. E’ già successo con l’Aston Villa e Orsolini, reduce da tre gol consecutivi in campionato e reduce dalle sfide con Cagliari e Lecce, potrebbe pagare: "A Birmingham sono stato costretto a toglierlo nella ripresa", ha detto Italiano, ed è un dato che ora rinunciare al numero 7 depotenzierebbe i rossoblù in attacco. Ecco perché Italiano pensa a una strategia attendista, nella prima parte, per poi provare a vincere la partita con i cambi: insomma, Orsolini potrebbe partire dalla panchina, con Iling-Junior, che nella Juventus ha giocato da quinto di centrocampo, che potrebbe rappresentare uomo di sacrificio sul terzino sinistro del Monaco Caio Henrique.

La mossa a sorpresa potrebbe essere rappresentata dallo svedese Holm, che a Bergamo giocava da esterno di centrocampo, davanti a una difesa a tre. Il sacrificio è nelle corde di Ndoye, che viaggia verso la riconferma, con Odgaard e Fabbian a giocarsi la maglia di trequartista in un 4-2-3-1 che a seconda degli interpreti potrebbe trasformarsi in un 4-4-1-1 o in 4-5-1. Di punta, questa volta, Castro spera nella chance di strappare la prima maglia da titolare in Champions, lasciando a Dallinga il compito di subentrare ed eventualmente di partire dal 1’ a Roma. Perché dal Monaco (e dalla prossima casalinga con il Lille) passano buona parte delle chance rossoblù di strappare un posto nelle 24 per i playoff. Notte di riflessione, per Italiano e tanti dubbi da sciogliere a poche ore dall’appuntamento con la storia.

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