Dal Genoa all’Aston Villa. Bologna troppo fragile, Italiano cerca la retta via. Ma ora viene il difficile
La quarta rimonta subita che segue quelle con Udinese, Empoli e Atalanta
Nella Champions dello spreco il Bologna di Italiano viaggerebbe forte: due punti regalati al disperato Genoa di Gilardino dopo averne regalati altrettanti al Parma prima della sosta, quando non bastò un tempo giocato in superiorità numerica per portare a casa la vittoria.
A Marassi non è bastato dominare per settanta minuti ciò che resta del Genoa, un’accozzaglia di volenterosi che, con l’eccezione di Pinamonti, sabato valeva una squadra di bassa serie B.
Al primo stormir di fronde, vedi il liscio in disimpegno di Casale, Pinamonti ha capitalizzato e poi ha firmato il bis in solitario avvitamento aereo (altro regalino di Casale) riagguantando in dodici minuti una partita che solo eventi accidentali potevano rimettere in discussione.
Ma sono comunque eventi che una squadra chiamata a recitare sul palcoscenico della Champions – già domani notte sul campo dell’Aston Villa – non può derubricare a incidenti di percorso. Del resto chi di Como ferisce a volte di Como perisce.
Anche in riva al Lario un mese fa per settanta minuti una squadra dominò la partita e l’altra la pareggiò negli ultimi venti minuti: solo che a Como fecero tutto Castro e Iling-Junior, senza ricevere in dono gentili cadeau.
Al tirar delle somme il Bologna di Italiano ha vinto una sola partita delle prime dieci (Champions compresa) in stagione, ma primeggia nell’arte dello scialacquare: quarta rimonta subita dopo quelle con Udinese, Empoli, Atalanta e Genoa.
Dove finiscono i limiti di una squadra che è uscita indebolita dal mercato e cominciano quelli dell’allenatore? Difficile stabilirlo. Certo un anno fa tra Lucumi, Beukema e Calafiori uno restava sistematicamente a guardare, ma qualunque fosse la scelta dei due titolari si cascava di lusso.
Oggi quando uno tra Beukema e Lucumi ha il raffreddore Italiano deve battezzare il sostituto scegliendo tra Erlic e Casale, il primo con una preoccupante attitudine a infortunarsi e il secondo con una ancora più preoccupante attitudine all’errore.
Del resto tra i tentennamenti di Hummels e i paletti finanziari che hanno impedito di andare sui vari Brassier, Bjiol e Logan Costa, Casale in prestito fu la scelta ‘low cost’ dell’ultimo minuto. Per non parlare dell’attacco. Castro anche quando non segna è sempre dignitoso, ma sabato non ha tirato mai in porta contro la seconda peggior difesa della serie A.
Quanto a Dallinga, vale il discorso fatto da quando è arrivato: aspettiamo giorni migliori. Per il prestito di Pinamonti, che sarebbe stato pronto all’uso, il Genoa ha versato 2 milioni al Sassuolo con un diritto di riscatto fissato a 14. Dallinga invece, ne è costati 15 (più bonus). Frutteranno?
Chi vivrà vedrà. Adesso però per Italiano la vita si complica. Il suo Bologna fragile che non sa mettere in cassaforte partite già vinte avrebbe bisogno di un guizzo da tre punti, senonché i prossimi avversari sono l’Aston Villa domani in Champions e sabato il Milan in campionato al Dall’Ara.
Il calcio è bello perché spesso riserva sorprese, ma senza una sterzata la stagione dei rossoblù può infilare una china pericolosa.
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