Le certezze di Thiago. "Io penso solo al Sassuolo. Non giudico i nuovi arrivi: dovrò vederli all’opera»

Motta tiene la concentrazione sulla gara di domani: "All’andata abbiamo sofferto". E torna sul pareggio con il Milan: "Grande gara, ma molto ingenui sui due gol presi. L’espulsione? Non vado fiero delle mie reazioni in quei momenti, ci devo lavorare".

di MASSIMO VITALI
2 febbraio 2024
"Io penso solo al Sassuolo. Non giudico i nuovi arrivi: dovrò vederli all’opera"

"Io penso solo al Sassuolo. Non giudico i nuovi arrivi: dovrò vederli all’opera"

Il mercato che ha chiuso i battenti consegna a Motta un Bologna più competitivo? Giudizio sospeso: "Castro è al Preolimpico e ne riparleremo quando sarà con noi. Odgaard ha fatto un ottimo primo allenamento col gruppo, ma bisogna lasciargli tempo. Ilic è ancora un po’ indietro. Sono ragazzi presi per aiutarci e per competere: in base a quello che vedrò parteciperanno o no".

L’entusiasmo è un’altra cosa. Ma Thiago in sala stampa va letto dei dettagli: nella mimica facciale, nei silenzi, nelle pause studiate e perfino negli slanci imprevisti. Come quello che, da allenatore di uno dei Bologna più penalizzati, nella recente storia, dalle decisioni arbitrali, ieri lo ha reso protagonista di un sincero mea culpa. Il tema è: lo sgarbo di Massa a San Siro (vedi rigore più che generoso assegnato al Milan per il contatto Ferguson-Kjaer) ha prodotto l’espulsione, con squalifica, del tecnico rossoblù e la replica, vellutata, dell’ad Fenucci. Quando a Motta chiedono come mai di arbitri abbia parlato Fenucci e non Sartori, come da sua reiterata indicazione, lui risponde con un laconico "non ho niente da aggiungere".

Dice tanto, invece, sul tormentato rapporto tra allenatori e arbitri e sulla necessità di trovare una qualsivoglia forma di convivenza. "La mia squalifica con multa? – dice Motta –. Non voglio aggiungere tensione in un momento in cui tra allenatori e arbitri di tensione ce n’è anche troppa. Quando mi rivedo nelle immagini non sono certo orgoglioso di quello faccio, perché vorrei essere un esempio per i miei giocatori e perché i tifosi che vengono a vedere uno spettacolo, e senza i quali tutti noi dovremmo cercarci un altro lavoro, non vanno allo stadio per vedere un allenatore che ha quella reazione. Io vorrei aiutare gli arbitri, ma ho sangue e a volte reagisco così: in futuro spero di potermi controllare di più, anche se non posso promettere che ci riuscirò".

Tra il mercato e gli arbitri ci sarebbe anche il derby col Sassuolo, prima delle quattro sfide (su cinque partite) che a febbraio i rossoblù giocheranno al Dall’Ara. "Io penso solo al Sassuolo", taglia corto Motta, che però un occhio al pari col Milan lo getta ancora: "A Milano abbiamo fatto una bellissima partita ma abbiamo pagato due disattenzioni praticamente uguali". Domani sarà tutta un’altra storia, avversario un Sassuolo che oggi è in panne ma che all’andata, il 28 ottobre (quando finì1-1), fu tutto fuorché un avversario morbido: "Al Mapei quel giorno soffrimmo perché il Sassuolo è una squadra con tanto talento". A Dionisi mancherà il convalescente Berardi ("I problemi li hanno tutti") mentre al Bologna in panchina mancherà proprio lo squalificato Motta. "Ho un vice fantastico come Hugeux – taglia corto Motta –. Mi ha già sostituto in un Genoa-Spezia di due anni fa e vincemmo noi". Il resto è cornice: forse perfino noia. Thiago, è un vantaggio o un problema vedere i grandi nomi di questo Bologna associati a grandi squadre? Definitivo: "Io i miei ragazzi siamo totalmente concentrati sul presente e sul Bologna".

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