Pecci vota Zirkzee. “Joshua è un talento vero: fa giocare bene tutti”

"Motta è bravo, ma non cambio idea, le partite le vinci con i calciatori buoni. Vedo ancora il Bologna nella ’terra di mezzo’, però può far divertire i tifosi"

di MASSIMO VITALI -
11 settembre 2023
Eraldo Pecci, 68 anni e Zirkzee

Eraldo Pecci, 68 anni e Zirkzee

Bologna, 11 settembre 2023 – "Dove può arrivare questo Bologna? Nelle prime sei-sette squadre del campionato mi sento di escluderlo: ma è impossibile che possa arrivare anche tra le ultime sei-sette. L’obiettivo è primeggiare nella terra di mezzo, ma soprattutto divertire i tifosi: cosa che mi sembra che stia già succedendo".

Dal suo ‘buen retiro’ di Riccione, nonché dagli studi Rai (di cui da anni è insostituibile opinionista), Eraldo Pecci tiene sempre le antenne dritte sul mondo Bologna. Specie adesso che la stagione rossoblù è cominciata all’insegna di una rivoluzione tecnica che promette bene.

Pecci, la intriga il nuovo Bologna?

"Intanto, e non è poco, piace ai bolognesi. Penso alla partita col Cagliari: squadra giovane e vittoria in rimonta firmata da un quasi debuttante come Fabbian. Sono tutti segnali di un ambiente che ha voglia di divertirsi e che è l’habitat giusto per far crescere i giovani".

Il lavoro sul campo di Motta e quello sul mercato di Sartori: che cosa incide di più?

"Motta è bravo, ma non cambio una mia vecchia idea: sono i giocatori buoni che ti fanno vincere le partite. Mia madre lo diceva sempre: per fare un buon piatto devi metterci dentro della roba buona, viceversa se gli ingredienti sono scadenti non c’è bravo cuoco che tenga".

Sartori però ha sfornato un mercato che qui non si vedeva da anni.

"Sartori sa il fatto suo e fa quello, bene, da sempre. Ma io non dimenticherei Corvino, che a Lecce anche quest’anno ha costruito una squadra che è già la sorpresa di questo avvio di campionato".

Freuler e Saelemaekers lei s’immaginava che potessero vestire il rossoblù?

"Parliamo di ragazzi che hanno masticato la serie A a livelli alti. Se erano primissime scelte non sarebbero venuti qui, ma a questo Bologna possono dare una bella mano".

Palla a Thiago?

"L’ho già detto: Motta mi piace. Ma ricordate cosa si diceva al primo anno di Mihajlovic: che cavalcata, che squadra. Poi anche per Sinisa sono cominciate ad arrivare le critiche".

Via Arnautovic, dentro Zirkzee: un bel peso sulle spalle dell’olandese.

"Se a ventidue anni non sei in grado di reggere quel peso devi cambiare mestiere. Io sono un estimatore di Zirkzee: è un ragazzo che gioca benissimo e che soprattutto fa giocare bene chi gli gioca a fianco. Certo, se c’è da inseguire un pallone è più facile che ci arrivi per primo il suo difensore e davanti alla porta non ha l’istinto assassino del bomber: ma ci si può lavorare".

Arnautovic però ha più gol addosso.

"Ma ha anche trentaquattro anni: se con l’età regge può dare una mano anche a Simone Inzaghi. Poi so bene che per un attaccante tutto si riduce al gol: ci sono gli attaccanti che ti deliziano per come toccano il pallone e quelli come Trezeguet che la buttano dentro".

La prima Italia di Spalletti è stato un mezzo flop.

"Il concetto è sbagliato in partenza: come fai a chiamarla l’Italia di Spalletti se Luciano è lì da due giorni? Io credo che questo gruppo abbia potenzialità molto superiori a quel poco che ha fatto vedere con la Macedonia: ma bisogna dare a Spalletti il tempo di lavorare. Sabato fare calcio su quel campo così disastrato era molto difficile, ma se vai in vantaggio la partita devi portarla a casa. Non è successo perché ancora non sei squadra".

Come giudica la scelta di Mancini di salire al volo sul treno dell’Arabia Saudita?

"Per me hai tutto il diritto di andare a guadagnare i soldi che faranno star bene te, i tuoi figli e i tuoi nipoti. Ma se sei l’allenatore della Nazionale non puoi dare le dimissioni via pec: fai una conferenza stampa in cui spieghi il perché di quella scelta".

Lo scudetto chi lo vince?

"Vedo una corsa a tre, con l’Inter un’incollatura davanti a Milan e Napoli: Inter trentaquattro per cento, Milan e Napoli trentatré".

Saputo in questa corsa un giorno potrà mai entrare?

"Non conosco i suoi piani. Certo non puoi chiedere a un proprietario di mettere sul piatto un miliardo per competere con Inter e Milan".

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