Il ritiro di Buffon, parla Nevio Scala: “Gigi il più grande di tutti. Nessuno al mondo come lui”

L’allenatore che lo fece debuttare in serie A a 17 anni, con la maglia del Parma: “Non aveva paura, fu facile dargli fiducia”

di DORIANO RABOTTI -
2 agosto 2023
Nevio Scala, a sinistra, con Hristo Stoickov

Nevio Scala, a sinistra, con Hristo Stoickov

Parma, 2 agosto 2023 – Gigi Buffon si ritira. All’altro capo di una carriera pazzesca c’è il coraggio di un allenatore, Nevio Scala, che quel 19 novembre del 1995 non ebbe paura a schierarlo nel suo Parma contro il Milan: aveva 17 anni, concluse la sua prima partita in A senza prendere gol (finì 0-0).

Scala, perché si convinse a lanciare Gigi, quel giorno?

“Per quello che mi aveva fatto vedere nei giorni prima della partita. Era un periodo terribile, si era infortunato Luca Bucci, il titolare, e quindi aggregammo Gigi per gli allenamenti. In tutta la settimana nessuno riuscì a fargli gol, le prendeva tutte”.

Vabbè ma un conto sono gli allenamenti, un conto è giocare contro il Milan...

“Certo, l’unica incognita era quella. Quando iniziai ad avere l’idea mi consultai con il preparatore dei portieri, Enzo Di Palma. Che ne pensi? Lui mi disse: questo è un fenomeno. Aveva solo 17 anni. Devo dire che nell’occasione il secondo portiere, Nista, si comportò con grande signorilità”.

Forse aveva capito anche lui la dimensione del campione....

“Può darsi. Di sicuro io mi convinsi completamente la sera prima della partita, quando andai a chiedere a Gigi: ma se ti faccio giocare, te la senti? Lui mi rispose: mister, che problema c’è? Aveva già una grande sicurezza e tanta voglia di imporsi”.

Poi è andato oltre qualsiasi aspettativa.

“Io l’anno dopo andai via, quindi non me lo sono potuto godere tantissimo. Ma in quella risposta sicura, nella sua serenità al momento di affrontare grandi pressioni, avevo già intuito che era destinato a grandi cose. Poi è anche migliorato ovviamente”.

Pensa anche lei che Buffon sia stato il più grande di tutti?

“Sì, non si deve offendere nessuno e ovviamente è un discorso solo teorico perché i tempi sono molto diversi e ognuno gioca nel suo contesto. Ma Gigi ha vissuto il grande cambiamento del gioco, l’aumento della velocità e del numero di tiri subiti, e si è sempre fatto trovare pronto. Quindi penso che sarebbe stato il migliore anche nel calcio precedente...Per me è stato il più forte di sempre, non solo del calcio italiano2.

Lei ha allenato anche all’estero, vincendo. Perché nel 1995 ha potuto lanciare un diciassettenne in un ruolo delicato e oggi ai giovani danno fiducia solo i campionati stranieri?

“Le vorrei rispondere che il motivo è che non ci sono più allenatori come Scala Nevio, ma ovviamente è una battuta. Penso che ci sia una generale mancanza di coraggio, ma è anche vero che fare l’allenatore oggi è molto più difficile, devi rispondere di tante cose rispetto ai miei tempi. Sei responsabile dei giocatori, della società, dei rapporti con la stampa...molti preferiscono coprirsi le spalle puntando sull’esperienza, senza correre rischi. Però a questo calcio un po’ più d’allegria e spensieratezza servirebbe”.

Come quella di Buffon, verrebbe da dire.

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