La Cremonese di nuovo in serie B: ecco perché

Dall'organico alla scelta dell'allenatore, sono diverse le ragioni che hanno imprigionato la formazione grigiorossa. Analisi di una retrocessione annunciata

di LUCA MARINONI
24 maggio 2023
Massimiliano Alvini, allenatore della Cremonese

Massimiliano Alvini, allenatore della Cremonese

Adesso anche la matematica ha ammesso quello che ormai da diverso tempo era piuttosto chiaro a tutti. La Cremonese giocherà il prossimo Campionato in serie B, per un ritorno immediato in quella categoria dalla quale la squadra grigiorossa è riuscita a risalire solo un anno fa dopo un “digiuno” durato ben ventisei anni. Verdetto scritto con grande anticipo e con buone ragioni di delusione per la tifoseria cremonese, che ha seguito il triste cammino della sua formazione segnalandosi comunque sempre per sportività ed attaccamento ai colori (una vera e propria “promozione sul campo” per Cremona ed il suo pubblico, sempre corretto e vicino nonostante una stagione trascorsa in coda senza nessuna gioia).

L’immediata retrocessione in B, però, pone in rilievo un aspetto in particolare ed è che sin dalla prima giornata la matricola grigiorossa si è sempre trovata ad inseguire, una salvezza che si è fatta sempre più proibitiva. In questo senso c’è un dato che spicca ed è quello relativo al fatto che la Cremonese non è mai riuscita a collocarsi, neppure in modo provvisorio, in zona salvezza e questo è un segnale davvero eclatante del cammino compiuto da una compagine che ha pagato in modo pesante il salto di categoria. In questa direzione, però, non possono non essere evidenziati gli errori che hanno finito per condizionare quella che avrebbe potuto essere un’esperienza del tutto diversa ai vertici del calcio.

Il primo punto da prendere in esame non può non riguardare l’organico che è stato allestito (e in questo caso si pone in prima fila l’operato del ds Giacchetta, ma anche del consulente Braida). Un gruppo del tutto stravolto, con troppi giocatori senza alcuna esperienza in serie A e con una nutrita serie di elementi tutti da verificare provenienti dall’estero. Non meno importante la scelta dell’allenatore. Con il senno di poi puntare su un altro esordiente come Alvini si è dimostrato un azzardo che non ha pagato. Il tecnico toscano, che dopo avere fatto bene con l’Albinoleffe aveva già vissuto una stagione non felice con la Reggiana in B, si è presentato in serie A con tante idee e la voglia di praticare un calcio propositivo, ma il suo progetto è stato subito messo in crisi dall’esperienza e dalla maggiore tecnica delle altre compagini del massimo Campionato.

Nonostante i risultati che non arrivavano, la società di via Postumia, poi, non ha voluto rinnegare la sua strategia e quando ha deciso per l’avvicendamento con Ballardini i giochi erano ormai fatti. A poco sono serviti gli exploit in Coppa Italia per addolcire il bilancio di una stagione che ha rigettato immediatamente tra i cadetti la Cremonese, consegnandole, nello stesso tempo, il dubbio di non poco conto sui giocatori e su tutta l’organizzazione dalla quale ripartire per restituire nei prossimi mesi le soddisfazioni ampiamente meritate ai tifosi grigiorossi.

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