Empoli bello ma ancora sfortunato. L’ex Provedel chiude la saracinesca. Azzurri puniti nel momento migliore
Una serie di rimpalli favorisce il vantaggio di Guendouzi, una ripartenza nella ripresa salda il conto. Nel mezzo grande prestazione di capitan Luperto e compagni che non riescono però a concretizzare. .
di Simone Cioni
Al triplice fischio finale l’Empoli resta con un pugno di mosche in mano, ma stavolta la prestazione degli azzurri è di tutto rispetto e porta a vedere con più fiducia alla prossima trasferta di Cagliari. Alla centesima panchina in azzurro Andreazzoli sorprende tutti affidando nuovamente la difesa dei pali a Caprile, a distanza di quattro mesi dalla gara di debutto col Verona prima che si infortunasse alla caviglia e di fatto Berisha gli soffiasse il posto. Le altre novità rispetto alla trasferta di Torino riguardano Walukiewicz al posto di Ismajli al centro della difesa, Bastoni a sinistra per Cacace, Fazzini di nuovo in mediana invece di Marin e soprattutto Maldini (preferito a Baldanzi) trequartista alle spalle di Cambiaghi-Cancellieri. Una scelta che evidenzia l’intenzione del tecnico di Massa di virare verso un 4-3-1-2 a lui più congeniale, cercando risposte dai due esterni di attacco Cambiaghi e Cancellieri, chiamati a giocare più vicini. Un esperimento che, come pronosticabile viste le caratteristiche, ha penalizzato un po’ Cancellieri, più portato ad attaccare porzioni di campo più ampie dove poter sprigionare la propria accelerazione. Più pimpante, invece, Cambiaghi, che con Maldini è stato tra i più intraprendenti. Dopo la bella coreografia in Maratona dei Desperados, per celebrare i loro 40 anni di tifo, gli azzurri partono con buona personalità, ma vengono puniti a freddo dal primo gol stagionale di Guendouzi, che risolve con un sinistro leggermente sporcato un’azione tambureggiante in area.
Per qualche minuto la Lazio sembra poter gestire e colpire ancora, ma nonostante i tanti corner collezionati Caprile non deve mai intervenire. Così, complici anche gli infortuni a metà frazione di Immobile e Luis Alberto, Maleh e compagni tornano a guadagnare campo e sfiorano anche due volte il pari nel giro di un minuto, ma Provedel si salva su tiro da fuori di Grassi e sul mancino un po’ troppo centrale di Maldini. Addirittura arrembante la prima parte della ripresa da parte degli azzurri, che chiamano più volte all’intervento Provedel, “miracoloso“ soprattutto su Cambiaghi. Nel miglior momento degli azzurri, però, una palla persa a centrocampo da Baldanzi (ci poteva stare il fallo di Guendouzi) spalanca la ripartenza ospite con Zaccagni che firma il raddoppio. Una mazzata per gli azzurri che perdano di inerzia, pur provandoci sempre, con la Lazio che gestisce fino alla fine con maggior serenità.
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