Le mosse di D’Aversa. Pressing e ambizione. Ecco la sfida a Runjaic
Entrambi gli allenatori puntano molto sulla spinta degli esterni. Esposito, Anjorin e Goglichidze vanno verso il pieno recupero.
di Simone Cioni
EMPOLI
Archiviata la sosta per la Nazionale, all’orizzonte è sempre più nitido l’appuntamento di lunedì prossimo alle 18.30 al Carlo Castellani-Computer Gross Arena con Empoli-Udinese. Sarà anche la prima sfida in assoluto tra Roberto D’Aversa e Kosta Runjaic, tecnico 53enne di origine croata ma nato a Vienna in Austria e di nazionalità tedesca. Sconosciuto ai più, il club friulano lo ha pescato dal Legia Varsavia, con cui ha vinto coppa e supercoppa di Polonia oltre a passare il girone eliminatorio della scorsa Conference League battendo avversari ben più quotati come gli inglesi dell’Aston Villa e gli olandesi dell’Az Alkmaar. Si troveranno di fronte due allenatori molto simili per filosofia di gioco, impostazione tattica e capacità di lavorare con i giovani. Partiamo proprio da quest’ultimo aspetto con il tecnico azzurro che a Empoli sta facendo un grande lavoro con i vari Goglichidze, Anjorin, Fazzini, Esposito, Colombo ed Ekong senza dimenticare Seghetti, Marianucci e Tosto. Già dai tempi di Parma D’Aversa ha lanciato giocatori del calibro di Bastoni e Kulusevski solo per citarne alcuni, ma anche il tecnico tedesco non ha mai dato peso alla carta d’identità, facendo crescere per esempio l’ex Empoli Walukiewicz (ora al Torino), Benedyczak (Parma) e Listkowski (Lecce) oltre ad altri talenti ora protagonisti nella massima serie tedesca. E quest’anno, sebbene l’Udinese abbia una rosa mediamente matura, stanno trovando spazio prospetti interessanti come lo spagnolo Bravo e il franco-ivoriano Touré.
Partito anche Runjaic con lo stesso modulo utilizzato da D’Aversa, il 3-4-2-1, dopo il ko all’Olimpico con la Roma ha virato verso un più canonico 3-5-2 fatto di aggressività e intensità. L’Udinese, viste le caratteristiche dei suoi centrocampisti (più incontristi che palleggiatori), non ama infatti costruire molto il gioco, ma con movimenti ben coordinati punta a pressare con ferocia in zona palla per poi sviluppare la manovra in verticale in caso di riconquista. Una caratteristica messa spesso in mostra anche dall’Empoli, che così come i bianconeri friulani sollecita molto i suoi esterni. A differenza degli azzurri, più pronti nelle marcature preventive, l’Udinese tende invece a concedere spazio se viene saltata la prima pressione. Oltre all’importante fisicità, la squadra di Runjaic è temibile anche per la propria capacità di attaccare gli spazi sia con gli attaccanti che con i centrocampisti. Intanto in casa Empoli ieri hanno lavorato parzialmente in gruppo sia Esposito che Anjorin e Goglichidze. Quasi certa quindi la loro disponibilità per lunedì. Difficile invece dare tempi precisi per Zurkowski, alle prese con una ripresa post-operatoria più lunga e complicata di quanto sperato.
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