L’Empoli fa il pieno di rimpianti. Per un’ora domata la capolista. Ma la prestazione non basta. Il Napoli passa con un ’rigorino’
Polemica per il contatto tra Anjorin e Politano in area di rigore. Poi Kvara realizza con estrema freddezza. Grande rammarico per le tante occasioni avute nel primo tempo: è mancata la precisione sotto porta.
di Simone Cioni
EMPOLI
Alla vigilia una sconfitta poteva sicuramente essere messa in conto, ma al triplice fischio finale il successo del Napoli lascia tantissimo rammarico in casa Empoli, alla luce dell’ottima prestazione offerta dalla squadra di D’Aversa. Dopo il primo ko stagionale con la Lazio prima della sosta per la Nazionale, l’interrogativo principale riguardava la capacità di un gruppo giovane e inesperto a certi livelli, come quello azzurro, di gestire le prime difficoltà. E sono bastati pochi minuti per scacciare ogni dubbio. Nella prima frazione il Napoli non ci ha messo praticamente mano, lento e impreciso (l’assenza di Lobotka si è fatta sentire e come) non è mai riuscito ad innescare i suoi tre tenori mentre l’Empoli recuperava palla con quasi irrisoria facilità. Quarantacinque minuti in cui un perfetto estraneo al campionato di Serie A poteva pensare che la capolista fosse l’Empoli e non il contrario, ma quello che contraddistingue le grandi squadre è la capacità di portare a casa il risultato anche nelle giornate di scarsa vena. Al team di Conte è servito però un episodio, per altro controverso (il pestone di Anjorin su Politano non è poi così solare anche se l’esterno napoletano lamenta più che altro un colpo al ginocchio), per venire a capo di una partita che non davano l’impressione di essere in grado di vincere. Dopo il gol del Napoli qualche attimo di tensione in tribuna coperta superiore per l’esultanza della tifoseria partenopea. C’è voluto l’intevento degli steward per riportare l’ordine sugli spalti. Peccato per l’ingenuità nell’occasione di Viti, che nello scortare la palla sul fondo si è fatto sorprendere dalla scivolata di Di Lorenzo, abile a rendere nuovamente giocabile un pallone di fatto perso.
Ma al di là di questo errore di un recuperato Viti dopo i problemi alla schiena, all’Empoli è mancata più che altro la forza di concretizzare almeno una delle occasioni create nel primo tempo. Tre volte è stato bravo Caprile: prima su una splendida conclusione al volo di Esposito all’11’, poi su un tiro deviato di Pezzella al 13’ e infine su un altro destro a giro rasoterra di Esposito al 31’. Al 35’, imbeccato da Anjorin, Colombo non è invece riuscito a centrare lo specchio della porta contrastato da Spinazzola. Nella ripresa poi il Napoli torna in campo con un altro piglio e dopo lo svantaggio gli azzurri vanno pian piano scemando, con il Napoli che pur non facendo nulla di straordinario dà l’impressione di essere in controllo. Nel finale D’Aversa prova il tutto e per tutto con un 4-2-4 molto offensivo grazie all’inserimento di Ekong e Solbakken come esterni alti e l’abbassamento di Gyasi e Pezzella sulla linea difensiva, anche se i due terzini continuano a stare molto alti. Peccato non aver avuto un Pellegri in condizione (l’ex Torino era in panchina per onor di firma a causa di alcuni problemini fisici) per dare una maggior consistenza in avanti. Domenica prossima a Parma ci sarà un’altra bella occasione per riprendersi quanto lasciato in queste ultime due sfide. Tanto più che si tratterà di uno scontro diretto.
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