L’Empoli sbanca ancora Napoli. Decisiva una perla di Kovalenko. Azzurri compatti e spregiudicati. E ora la sosta per cambiare marcia
Caputo e soci hanno ribattuto colpo su colpo credendo fino alla fine nell’impresa che si è concretizzata al 91’. Azzeccatissimi i cambi: tre giocatori subentrati confezionano l’azione perfetta che porta al gol della vittoria.
di Simone Cioni
I fischi del Maradona al termine del match per i partenopei sotto un vero e proprio diluvio, sono la miglior testimonianza della prestazione di livello altissimo dell’Empoli, capace di sbancare ancora una volta Napoli. Quando Davide vince contro Golia è chiaro che nella squadra più forte qualcosa non ha funzionato, ma guai a pensare che siano maggiori i demeriti del Napoli rispetto ai meriti di un Empoli praticamente perfetto per tutto l’arco della partita, trovando quindi quella continuità richiesta da Andreazzoli. Berisha è stato senza dubbio determinante con 4 parate decisive, però gli azzurri hanno interpretato bene la sfida con quel coraggio che era mancato contro Atalanta e Frosinone. Squadra corta, capace di fare densità sulla propria tre quarti come di andare a prendere alto il Napoli, ma che non rinuncia a giocare e sa ripartire con pericolosità. Ranocchia davanti alla difesa, preferito a Grassi, si fa vedere con personalità e le due mezzali Fazzini e il rientrante Maleh sono bravi ad attaccare gli spazi alle spalle di Anguissa e Lobotka, creando superiorità numerica. La partita l’ha fatta il Napoli, com’è logico che fosse, ma il cambio tattico di Garcia (sempre più in bilico) non ha portato i benefici sperati, con Lobotka e Anguissa in difficoltà in mezzo al campo e i quattro giocatori offensivi a togliersi di fatto spazi a vicenda.
Dopo le prime due belle parate di Berisha sul sinistro a girare di Politano e sull’imperioso colpo di testa di Anguissa sul successivo corner, anche gli azzurri costruiscono le loro buone chance con Cancellieri, palla fuori di poco su imbucata di Maleh e Caputo, pronta uscita di Gollini, al posto di Meret che si è fermato nel riscaldamento per un problema al polpaccio. Il Napoli si vede annullare anche un gol per fuorigioco, ma i più pericolosi continuano a essere gli uomini di Andreazzoli: prima Ranocchia gira fuori di poco un cross dalla sinistra di Cambiaghi e poi Gollini si deve superare sulla rasoiata dello stesso Cambiaghi, dopo uno schema da calcio d’angolo. Insomma l’Empoli c’è e lo dimostra anche nella ripresa facendosi vedere quasi subito in avanti con Cancellieri.
L’ingresso di Kvaratskhelia e dell’ex Zielinski sembrano ridare vigore e fluidità alla squadra di Garcia, ma gli azzurri non si scompongono e, anzi, con il passare dei minuti la sensazione è quella che sia proprio l’Empoli la squadra a poter chiudere in crescendo. E infatti, al netto della gran parata di Berisha su Lindstrom al 75’ e del miracolo del portiere albanese su Kvara all’89’, sono proprio Caputo e compagni a piazzare il colpo del ko al 91’. Lineare quanto perfetta per tempistica e pulizia tecnica l’azione che porta allo splendido destro dal limite di Kovalenko, a secco da oltre 2 anni in Serie A, che sbatte sulla faccia interna del palo alla destra di Gollini e finisce in rete per la gioia di tutto il clan azzurro. Un’azione confezionata da tre subentrati: Ebuehi, Gyasi e Kovalenko appunto. Testimonianza di una gestione lucida e lungimirante di Andreazzoli, che ha saputo mantenere alta l’intensità della propria squadra.
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