Maleh, il jolly che dà equilibrio all’Empoli. Con lui in campo solo tre gol incassati
In mezzo o sulla trequarti: il centrocampista è utile in più posizioni. Le sue doti? L’inserimento e l’aggressione delle seconde palle
Uno dei grandi protagonisti della salvezza della passata stagione, dove è stato una pedina imprescindibile a centrocampo tanto in avvio per Zanetti che nel proseguo del campionato sotto le gestioni Andreazzoli e Nicola, Youssef Maleh non ha mai nascosto il suo gradimento per un ritorno in azzurro dopo che lo scorso giugno era rientrato a Lecce in seguito alla mancata esercitazione del diritto di riscatto sul prestito da parte dell’Empoli. E infatti il 12 agosto, a pochi giorni dall’inizio della Serie A 2024-25, il centrocampista marocchino è diventato nuovamente un giocatore dell’Empoli, sempre in prestito con diritto di riscatto dal club salentino. , pur non essendo un titolare inamovibile come l’anno scorso, ha comunque giocato in tutte le otto partite in cui è stato disponibile saltando le restanti quattro giornate per un infortunio muscolare.
Al di là del minutaggio complessivo, 504 minuti finora, la mezzala classe 1998 ha offerto un rendimento decisamente positivo anche quest’anno offrendo per altro più di una soluzione a mister Roberto D’Aversa. Oltre che nei due o tre di centrocampo, a seconda di una linea a quattro o a cinque in mediana, Maleh si è dimostrato molto utile anche schierato qualche metro più avanti sulla trequarti. Nelle partite in cui c’è stato da sostituire Fazzini ed Esposito, infatti, il tecnico azzurro si è spesso affidato a lui come nelle ultime tre giornate prima della sosta contro Inter, Como e Lecce dove il numero 93 azzurro è partito titolare. Sebbene con caratteristiche diverse dai due compagni, più propensi anche alla rifinitura, Maleh ha comunque dimostrato di saper interpretare efficacemente il ruolo alle spalle della punta oltre che grazie al suo consueto temperamento e dinamismo, anche per una spiccata dote nell’inserimento che lo ha portato a provare diverse volte la conclusione in porta. Inoltre la sua grande capacità di aggredire le seconde palle è molto preziosa in una zona di campo dove l’Empoli attua la prima pressione per un’immediata riconquista della palla cercando di non dare spazio e tempo di ragionare ai propri avversari. Anzi, addirittura questa posizione sembra avergli perfino giovato sotto alcuni aspetti. In primis per quanto riguarda le ammonizioni, sensibilmente ridotte finora rispetto a quando giostrava nel cuore del centrocampo.
In secondo luogo per qualche sbavatura in fase di contenimento in prossimità della propria area di rigore in cui talvolta la sua vigoria atletica è finita per essere un difetto. Soprattutto, comunque, schierandolo più avanti D’Aversa può contare su un giocatore in grado di mantenere gli equilibri di squadra vista la sua quasi inesauribile capacità di corsa e la sua propensione al sacrificio. Insomma l’uomo buono per qualsiasi soluzione, un po’ del resto come quest’anno sono gran parte dei componenti della rosa azzurra, che hanno tra le principali caratteristiche proprio la duttilità e la capacità di adattarsi a qualsiasi situazione di gioco. Tra l’altro un dato curioso che riguarda Maleh è il fatto che con lui in campo l’Empoli ha subito soltanto tre gol. È successo a Parma, quando era entrato da pochi minuti prima che Charpentier trovasse la rete dell’1-1 finale, in casa contro l’Inter quando è stato sostituito dopo il vantaggio nerazzurro in avvio di ripresa firmato da Frattesi e nell’ultima gara prima della sosta al Via del mare di Lecce, quando è uscito una manciata di minuti dopo il definitivo 1-1 siglato da Pierotti.
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