Salvezza Empoli, c’è l’impronta di Luperto: "Barba a zero per onorare la promessa"

Il difensore pugliese è stato di gran lunga il migliore sia dentro che fuori dal campo: poche sbavature in marcatura, abile nel gioco aereo .

1 giugno 2024
Salvezza Empoli, c’è  l’impronta di Luperto: "Barba a zero  per onorare la promessa"

Salvezza Empoli, c’è l’impronta di Luperto: "Barba a zero per onorare la promessa"

di Simone Cioni

Una promossa è sempre una promossa. E così Sebastiano Luperto ha mantenuto la propria. Dopo la storica salvezza dell’Empoli, terza consecutiva in A come non era mai riuscito prima al club azzurro, il capitano si è fatto radere a zero la barba nello spogliatoio. "Non me la taglio da quando avevo quattordici anni e cercherò di tenerla non troppo lunga perché in caso di salvezza ho deciso di tagliarmela". Queste furono le sue parole quando il destino dell’Empoli era ancora lontano dall’essere scritto. Una salvezza che porta decisamente l’impronta del difensore pugliese, di gran lunga il migliore sia dentro che fuori dal campo.

Responsabilizzato dalla fascia di capitano dopo la partenza di Bandinelli, Luperto ha sempre tenuto un atteggiamento esemplare essendo di aiuto ai più giovani e caricando tutto l’ambiente quando ce n’era bisogno, non tanto a parole che ha sempre usato in maniera misurata, quanto con i fatti e le prestazioni sia nel lavoro quotidiano in allenamento che durante le partite. Un esempio di professionista a tutti gli effetti che ha saputo gestirsi nel migliore dei modi, come testimonia il fatto che non ha saltato nemmeno una partita, giocando praticamente tutti i minuti della stagione eccetto gli ultimi 13 all’Olimpico contro la Lazio alla terzultima giornata, quando mister Nicola lo sostituì con Shpendi per provare il tutto e per tutto alla ricerca del pareggio (alla fine invece arrivò il 2-0 biancoceleste quasi allo scadere).

Una grande tenuta fisica, quindi, ma anche un’estrema capacità di difendere commettendo pochissimi falli, o quanto meno di non grave entità. Solo quattro, infatti, le ammonizioni che gli sono state combinate. Per le quali, quindi, non ha dovuto saltare nemmeno una giornata per squalifica. Una cosa non di certo poco conto per chi, come lui, fa di mestiere il difensore. Partito come centrale al fianco di Ismajli o Walukiewicz, adattandosi in un occasione a fare anche il terzino sinistro (nel 3-0 subito al Castellani-Computer Gross Arena dal Milan), con l’avvento di Nicola è diventato il padrone della zona di centro sinistra della difesa azzurra. Al di là della posizione in cui abbia giocato, però, ciò che salta maggiormente agli occhi è la sicurezza con cui Luperto lo ha fatto.

Pochissime sbavature in marcatura, quasi insuperabile nel gioco aereo, sempre attento nel leggere il giusto posizionamento da tenere e lucido e preciso nel far ripartire da dietro la manovra, è mancato forse solo un po’ in fase offensiva. Nell’area avversaria, pur avendone le qualità, ha infatti inciso poco segnando solo una rete di testa (il momentaneo 1-0 sul campo del Sassuolo, poi battuto 3-2 in pieno recupero) ed un assist a Baldanzi (comunque un passaggio in orizzontale al limite dell’area) per il definitivo 1-1 siglato a Torino contro la Juventus dal fantasista di Castelfiorentino, prima di trasferirsi alla Roma. È chiaro che l’Empoli del futuro non può prescindere dal proprio capitano, ma è anche ovvio che la continuità di prestazioni dell’ultimo campionato potrebbero accendere su di lui i riflettori di qualche squadre con ambizioni maggiori di una salvezza.

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