Un Empoli di carattere. La prova a Lecce conferma un team molto compatto
Mattia Viti: "Partiamo sempre forte, nel secondo tempo dobbiamo migliorare". Pietro Pellegri: "Non voglio più parlare dei miei infortuni, ora sto bene e basta".
Quindici punti in classifica dopo 12 giornate, appena tre sconfitte e solo dieci reti subite. Questo l’ottimo bilancio con cui l’Empoli arriva alla terza ed ultima sosta di questo 2024 dopo il prezioso pareggio di Lecce. Un punto che lascia qualche rammarico per le occasioni sprecate, ma che alla fine è stato portato a casa con il solito carattere e spirito di sacrifico di una squadra che, nonostante tutte le difficoltà (ad una lista di infortunati già lunga nel riscaldamento si è aggiunto Pezzella e dopo un’ora di gioco pure Goglichidze), sa compattarsi e concedere il minimo sindacale a un Lecce quasi obbligato a vincere e spinto da un tifo indiavolato. Così come successo a Parma, la squadra di D’Aversa ha dimostrato anche al Via del Mare di saper soffrire e di farlo da squadra. Fatto assolutamente non scontato soprattutto sul campo di una squadra come quella salentina, che proprio sul terreno amico sta provando a costruire la propria salvezza e dove finora aveva vinto due dei tre scontri diretti disputati. Proprio il saldo positivo negli incroci con le dirette rivali per la salvezza è un altro punto di forza di questo Empoli, che nelle partite in cui il risultato conta doppio ha sempre portato a casa punti: vittoria a Cagliari e in casa con il Como, pareggio a Parma e Lecce.
Così Mattia Viti sulla sfida in Puglia: "Partiamo sempre forte, questa è la nostra idea, ma nel secondo tempo dobbiamo tirare fuori qualcosa in più – ha ammesso –. Eravamo un po’contati a causa degli infortuni e nel finale lo stadio si è fatto sentire. Ci teniamo quello di buono che abbiamo fatto, sapendo che bisogna migliorare". Un’altra bella certezza con cui l’Empoli è tornato da Lecce è Pietro Pellegri. In gol per la seconda volta di fila, l’attaccante sta dimostrando di essere un prezioso stoccatore. Curiosa l’esultanza dopo il gol, imitando la maschera che contraddistingue i festeggiamenti del bomber svedese dello Sporting Lisbona Viktor Gyökeres. "Ne avevo parlato in settimana nella chat di gruppo con Gyasi e nel caso che uno dei due avesse segnato avremmo festeggiato così – ha spiegato Pellegri –. Gyökeres in questo momento è uno degli attaccanti più forti in assoluto, uno da cui imparare tanto. Sul gol avevo anche sbagliato il controllo, ma la palla mi è rimbalzata davanti e ho calciato con tutta la cattiveria che avevo". Pellegri nel post partita è sbottato dopo l’ennesima domanda sui suoi infortuni. "Non voglio più parlare dei miei infortuni, mettiamoci un punto esclamativo – ha detto –. Ora sto bene, basta guardare sempre al passato. Basta, no?".
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