Fiorentina, Gosens si presenta: "Essere qui è un segno del destino"
L'esterno tedesco, in gol al debutto contro il Monza dopo essere arrivato nell'ultimo giorno di mercato, si racconta dal Media Center del Viola Park
Firenze, 11 settemre 2024 - E' ancora tempo di presentazioni in casa Fiorentina. Tocca al forte esterno tedesco, Robin Gosens, arrivato proprio l'ultimo giorno di mercato. “La Fiorentina rappresenta molto per me. Ho voluto vivere un’altra esperienza in Italia, perché in Germania non ci siamo trovati particolarmente bene. Berlino non è mai stata casa come lo è l’Italia per noi. Per questo il desiderio di tornare in Italia è stato molto forte. Sono grato alla Fiorentina per questa opportunità. L’Atalanta è stata la fase migliore della mia carriera, e l’Inter è stata una squadra importante. Ora voglio fare bene alla Fiorentina, siamo ambiziosi e determinati. Voglio dare il mio contributo“. Si è parlato di altre squadre interessate a lei durante l'estate... "Sì, mi fa piacere, perché significa che ho lasciato un segno importante. Inoltre, la scorsa stagione è stata rilevante a livello personale. Sono felice di essere qui, il resto onestamente non conta più“. Ha già giocato con Gasperini e Inzaghi in questo sistema di gioco... "Per me è più semplice giocare con lo stesso modulo di Gasperini. Gli allenamenti sono simili, con molta intensità e corsa. Si nota che Palladino si ispira un po’ a lui, come ha detto anche lui stesso, non sto svelando niente di nuovo... A me fa piacere, perché mi trovo bene come esterno sinistro, sia in una linea a quattro che a cinque a centrocampo. In questo sistema posso dare il meglio di me“. Cosa si aspetta da questa avventura? “Sono qui da poco, e tutti vogliono risultati, ma con giocatori nuovi serve tempo. Stiamo percorrendo una strada importante. C’è forza e qualità nel gioco. Mi aspetto molto da questa piazza importante. Sono sicuro che faremo bene“. E' vero che voleva comprare casa in Toscana? “Credo che tutto accada per una ragione. Una bella casa in Toscana sarebbe fantastica. Quando il mio agente mi ha chiamato, l’ho visto come un segno. Alla fine è successo nell’ultimo giorno di mercato, ma venire qui è sempre stato uno dei miei obiettivi. Sì, forse era destino, niente accade per caso secondo me". La Fiorentina può ripercorrere le orme dell'Atalanta? La Fiorentina ha tutte le basi per seguire un percorso simile a quello dell’Atalanta. Ci sono molti giocatori giovani, ma anche tanta esperienza: un mix che può portarci nella stessa direzione. Inoltre, il centro sportivo è meraviglioso, non ho mai visto niente del genere“. Vi state allenando sulla fase difensiva? Cosa può dare a Parisi? “Negli ultimi dieci giorni ci siamo concentrati soprattutto sulla fase difensiva. Chiaramente c’è ancora molto da migliorare. Difendere a quattro o a tre è diverso, quindi ci siamo focalizzati sui movimenti, ma siamo sulla strada giusta. Sono molto fiducioso. Con Parisi spero di avere un bel rapporto. Mi ha aiutato a integrarmi e farò del mio meglio per offrirgli la mia esperienza“. Può giocare anche da terzo di sinistra all'occorrenza? “L’ho fatto qualche volta in Germania con l’Union Berlino. Rendo meglio come esterno grazie alla mia dinamicità, ma se necessario, posso adattarmi, non vedo grandi problemi a farlo“. Cosa manca per tornare il Gosens di Bergamo? "È chiaro che all’Atalanta giocavamo insieme da molto tempo e la squadra funzionava alla perfezione. Non credo di essere cambiato molto, anzi, sono cresciuto grazie all’esperienza all’Inter, che mi ha aiutato molto a livello mentale. Anche a Berlino ho fatto progressi sia dal punto di vista fisico che mentale. Quindi ci sono tutte le condizioni per tornare a essere il giocatore che ero all’Atalanta. Lavorerò per esserlo, perché so di essere capace e voglio essere sempre al top“. Gol e assist quanto sono importanti? "Ci tengo molto, perché significa che sto aiutando la mia squadra con gol e assist. Ogni giorno mi impegno per avvicinarmi a quei risultati. Non ho il talento innato di altri, ma lavoro sodo e non mi fermo mai. È grazie a questa mentalità che sono arrivato fin qui, e non ho intenzione di fermarmi. Spero che questo mi porti a raggiungere i risultati che ho ottenuto all’Atalanta". Vede similitudini tra Gasperini e Palladino? “Per me, Gasperini era come un genio, mi migliorava ogni giorno. Con Palladino mi aspetto lo stesso. Mi ha subito colpito la sua idea di gioco. È un allenatore molto più giovane, quindi il rapporto con i giocatori è diverso. Si migliora dicendo la verità, e questo è un aspetto che apprezzo molto di lui". Preferisce la qualificazione in Champions o alzare un trofeo? "Ho avuto la fortuna di giocare in Champions League, ed è stata fondamentale per la mia crescita. È stata un’esperienza fantastica, ma alla fine gioco per vincere trofei, perché quelli rimangono per sempre. Quindi, forse direi i trofei". Kean ricorda un po' Zapata, col quale si trovò molto bene. Può esserci la stessa connessione? “Molti dei gol fatti con l’Atalanta arrivavano da sponde di Zapata. Con Kean spero di trovare lo stesso feeling, sono molto fiducioso. Stiamo lavorando bene, anche se abbiamo fatto pochi allenamenti insieme finora, lui protegge bene la palla. Onestamente, spero di trovarmi bene con tutti, perché si può fare la differenza solo se la squadra funziona come un insieme. È importante avere un gruppo che lotta unito e va nella stessa direzione".
Alessandro Latini
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