Infortuni e assetto tattico. Arthur, il 2024 è un incubo

Viaggio nella stagione del brasiliano che a giugno tornerà alla Juventus. Tanto cuore e qualità nella prima parte della stagione. Poi una lunga discesa.

27 aprile 2024
Infortuni e assetto tattico. Arthur, il 2024 è un incubo

Infortuni e assetto tattico. Arthur, il 2024 è un incubo

Il sorriso, rispetto ai primi mesi in viola, è un po’ più spento. E nessuno poteva immaginarlo. Il periodo che sta attraversando Arthur non è di certo dei migliori. A livello fisico e d’umore. I numeri certificano un crollo piuttosto verticale. Da settembre a dicembre era l’anima della Fiorentina, il cervello della manovra senza il quale non si poteva scendere in campo. Titolarità indiscussa lì nel cuore del centrocampo, quando la squadra in campo rispondeva e in classifica si era arrampicata fino al quarto posto durante le festività natalizie. Il 2024 si è trasformato in un mezzo incubo. Il posto l’ha perso quasi subito. L’inizio dell’anno ha presentato il conto dal punto di vista fisico e sono riemersi i fantasmi di una stagione (la scorsa) passata completamente in infermeria al Liverpool. Acciacchi, affaticamenti muscolari. Niente di grave, ma la Fiorentina aveva (ed ha tutt’ora) bisogno di correre da una partita all’altra. Arthur ha provato a rincorrere, poi ha alzato bandiera bianca.

Vincenzo Italiano lo coinvolge spesso, quasi sempre. Tutte le volte che può. Ma ormai si tratta di spezzoni o poco più. Significativo che a Bergamo sia rimasto tutta la gara in panchina. Da gennaio a oggi due sole partite giocate per intero (contro il Napoli in Supercoppa e con la Lazio al Franchi). Sono la testimonianza di un cambio radicale che Italiano a un certo punto ha dovuto attuare. Meno fosforo e più gamba. Si può riassumere il concetto così. Bonaventura ha trovato posto in mediana, Mandragora è salito di rendimento (come spesso gli capita nella seconda parte dell’anno) e Arthur si è accomodato spesso in panchina, con quel sorriso sempre più spento partita dopo partita.

Il futuro è scritto. Non resterà alla Fiorentina. Troppo alto il costo del cartellino (20 milioni) e lo stipendio è fuori dai parametri (oltre 5). Ma questo lo si sa ormai da mesi. Rientrerà alla Juventus e andrà a caccia di una nuova sfida per sentirsi di nuovo importante.

Alessandro Latini

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