La notte più difficile. Autocritica Palladino: "Regalato un tempo»
Il tecnico: "Mi assumo la responsabilità. Ma ringrazio i ragazzi". E Biraghi: "Non passare il turno sarebbe stato un dramma".
Sfinito, ma alla fine Raffaele Palladino ha tirato un enorme sospiro di sollievo. Uscire di scena subito dalla Conference sarebbe stato un peccato mortale e una macchia indelebile anche sulla sua carriera. "Il passaggio del turno era fondamentale - spiega il tecnico gigliato -. Voglio ringraziare i ragazzi che hanno lottato con coraggio e sacrificio. Mi dispiace aver regalato il primo tempo e mi assumo le responsabilità. Cercherò di aiutare ogni singolo ragazzo a crescere. Nella ripresa siamo entrati con spirito diverso, poi ci sono stati gli episodi dei rossi e lì si è complicato tutto. Ora siamo felici ma dobbiamo pensare al campionato". Palladino viene sollecitato sul modulo. Un ritorno alla difesa a quattro potrebbe restituire qualche certezza alla squadra. "Se ci fosse un sistema vincente faremmo tutti quello. Sono i principi a fare la differenza e in un periodo di cambiamento ci vuole un po’ di tempo. Che si giochi a tre, a quattro o a cinque non è importante, l’importante è avere la giusta mentalità. Bisogna essere bravi a inculcare il proprio credo ai giocatori e quello è compito mio. Abbiamo tanti ragazzi arrivati in ritardo: dopo la fine del mercato miglioreremo".
A proposito di mercato. Oggi l’ultimo giorno, sono attesi almeno tre colpi in entrata con l’addio di Amrabat. "Ringrazio la società perché sta costruendo una Fiorentina forte. Ringrazio soprattutto Amrabat, è stato un grande uomo. Ha dato tutto fino al 120’ per questa maglia. Anche i tifosi della Fiorentina dovrebbero ringraziarlo".
Nel dopo gara qualche parola anche per capitan Biraghi, autore del rigore decisivo. "Sono abituato a prendermi certe responsabilità e se indosso questa fascia è perché me ne voglio prendere. Non passare sarebbe stato un dramma sportivo. Veniamo da due finali, oggi non siamo stati all’altezza. Siamo contenti ma certe cose vanno sistemate".
Alessandro Latini
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