L’avventura di Conference. Dall’ex Drago ai vichinghi. Le incognite del sorteggio. Il Chelsea? Deciderà l’urna
Agli ottavi una delle delle due vincenti di Borac-Lubiana e Vikingur-Panathinaikos
La rete siglata a tempo quasi scaduto da Rolando Mandragora nella notte in Portogallo ha permesso alla Fiorentina di gustarsi in serenità il sorteggio andato in scena ieri a Nyon che ha stabilito gli accoppiamenti dei play off di Conference per l’accesso agli ottavi di finale del torneo. I viola, arrivati terzi nella fase campionato, erano già consapevoli al termine del pareggio con il Vitoria Guimaraes di dover affrontare una tra Panathinaikos, Olimpija Lubiana, Borac Banja Luka e Vikingur Reykjavík e dunque la giornata di venerdì è stata utile solo per scoprire l’abbinamento tra le quattro formazioni.
Le gare stabilite (che si giocheranno tra il 13 e il 20 febbraio) saranno Borac-Olimpija Lubiana e Vikingur-Panathinaikos: le vincenti dei due incontri saranno sorteggiate di nuovo il 21 febbraio e solo allora Ranieri e soci conosceranno il nome dell’avversaria che troveranno negli ottavi (l’altra sarà di conseguenza abbinata al Rapid Vienna, la squadra arrivata quarta che sarà opposta ai viola nella composizione del tabellone definitivo).
Giova fare chiarezza su alcune specifiche che riguarderanno il cammino della squadra di Palladino: intanto i viola, a prescindere dalla squadra che affronteranno, negli ottavi saranno testa di serie (giocheranno il ritorno al Franchi) mentre per ciò che riguarda la mina vagante Chelsea sarà chiaro solo il 21 febbraio se potrà essere avversario in un eventuale semifinale (se la Fiorentina capiterà nella parte del tabellone dei Blues) o se solo nell’ultimo atto di Wroklaw (se il club di Commisso sarà dalla parte opposta): in ogni caso, l’incrocio con Maresca non sarà possibile né agli ottavi né ai quarti.
Ad oggi dunque è solo possibile quantificare il valore delle formazioni che potrebbero affrontare la Fiorentina tra il 6 e il 13 marzo: il Panathinaikos, squadra icona del campionato greco, è quella con la rosa più forte (il valore supera i 100 milioni, compresi quelli del portiere Dragowski, vecchia conoscenza viola) mentre più abbordabili sono gli sloveni dell’Olimpija (12 milioni), i bosniaci del Borac (9,4) e gli islandesi del Vikingur (4,11).
Andrea Giannattasio
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