Inter al bivio, Inzaghi ha fretta. Trappola Udinese dopo il derby. In difesa scatta l’ora di Bisseck . Ma servono subito i gol di Lautaro

Per i nerazzurri un punto nelle ultime due partite: serve la reazione nel match (ore 15) contro la grande sorpresa. C’è Frattesi al posto di Barella ko, ancora fiducia a Mkhitaryan e Calhanoglu: turnover ridotto al minimo.

di GIULIO MOLA -
28 settembre 2024
Trappola Udinese dopo il derby. In difesa scatta l’ora di Bisseck . Ma servono subito i gol di Lautaro

Simone Inzaghi, 48 anni: per l’Inter sin qui otto punti in cinque gare con due sole vittorie, dieci gol fatti e cinque subiti

"Il derby di domenica? Capita...". Non una parola di più ma solo un (amaro) sorriso di circostanza. Così Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha risposto ieri alla più scontata delle domande a margine di un evento presso l’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo. In questo momento di difficoltà critiche e rimpianti vanno accantonati. Servono i fatti. In tal senso una risposta immediata è attesa nel pomeriggio a Udine dove i campioni d’Italia proveranno a ripartire dopo le frenate nelle ultime due partite (pareggio a Monza, sconfitta col Milan) e dimostrare alle rivali che nessuno ad Appiano Gentile ha la pancia piena. Perché ci può stare cadere in una stracittadina (da favoriti) dopo sei successi consecutivi, anche se nella notte di San Siro si è perso in modo pesante. Nulla però è compromesso in un campionato dove chi più e chi meno sta facendo fatica per imporsi, però reagire è un obbligo.

Di certo l’Inter ha bisogno di ritrovare concentrazione e condizione. Non solo: deve avere molta più voglia di soffrire. Poi, certo, serve il vero Lautaro Martinez, perché mancano i gol del capitano. Inoltre Simone Inzaghi si sarà certamente accorto che qualche “senatore“ ultra trentenne inizia a perdere i colpi e i sostituti non sono la stessa cosa. A Udine non ci sarà la miglior Inter possibile eppure quello del “Friuli“ è già un banco di prova importantissimo per la squadra campione d’Italia che deve rispondere a chi pensa che la seconda stella abbia saziato il gruppo dalla fame di vittorie. I numeri dicono che nella passata stagione in trasferta i nerazzurri erano un rullo compressore (15 successi), mentre quest’anno lontano da San Siro sono arrivati solo due pareggi (diversi nelle modalità: tanti rimpianti dopo la gara di Marassi col Genoa, tanta paura dopo l’1-1 in Brianza). E poi, almeno in campionato, c’è una tendenza molto pericolosa a subire troppi gol. Per questi motivi la gara di Udine contro una squadra che una settimana fa era in testa alla classifica è già un bivio.

Occorre un atteggiamento diverso per dare la scossa e riprendere la marcia verso la vetta, senza nulla stravolgere: per questo il turnover dovrebbe essere ridotto al minimo indispensabile (se ne riparlerà martedì in Champions contro la Stella Rossa) anche se nello spogliatoio Inzaghi è stato chiaro: nessuno ha il posto da titolare garantito e tutti devono sentirsi in discussione. La stanchezza? Ora non può essere un alibi.

Sicura una nuova chance per Frattesi dal primo minuto (al posto dell’acciaccato Barella) accanto a Mkhitaryan (in affanno nelle ultime gare, ma dovrebbe essere preferito a Zielinski) e Calhanoglu (ingabbiato nel derby dai rossoneri).

La vera novità potrebbe riguardare la difesa: Inzaghi (13 successi in 16 gare contro i friulani) ha infatti provato tra i titolari Bisseck al posto di Pavard visto che Il francese arriva da due prestazioni poco brillanti, contro Monza e Milan. Non si cambia invece l’attacco. Lautaro non ha ancora segnato. Ma serve la complicità di Thuram, che dopo un ottimo inizio “rallentato“.

Intanto dopo un lungo braccio di ferro Denzel Dumfries ha rinnovato fino al 2028. Percepirà un ingaggio da circa 4 milioni di euro a stagione.

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