Un ottobre di fuoco per Inzaghi. Il Torino, la Signora e la Champions. Lautaro va, ma Barella resta ai box

Inter già al bivio fra campionato e coppa: domani contro i granata per cominciare la risalita in classifica. Ritrovato l’attacco, al mister nerazzurro resta da tamponare la difesa. E pesa l’inchiesta sulle tifoserie.

di ALESSANDRO LUIGI MAGGI -
4 ottobre 2024
Il Torino, la Signora e la Champions. Lautaro va, ma Barella resta ai box

Inzaghi a colloquio con. Lautaro, il bomber argentino ha ritrovato la via del gol

I sorrisi in campo, le tensioni extracalcistiche e, nel futuro più che prossimo, un mese di ottobre di fuoco. E’ ciò che attende l’Inter di Simone Inzaghi, che vorrà comprendere se il ko del derby sia davvero alle spalle. Un primo test già domani sera, contro quel Torino passato dalla contestazione tardo estiva all’attuale quinta posizione in classifica, complice il ko di domenica in casa con la Lazio. Quindi, dopo la sosta, la trasferta dell’Olimpico con la Roma. In quel contesto la speranza del tecnico nerazzurro sarebbe il pieno recupero di Nicolò Barella e del lungo degente Tajon Buchanan, per rendere ancora di più profonda la rosa. A seguire il 23 ottobre, sempre lontano da San Siro, lo Young Boys in Champions League. Obiettivo, il secondo successo in fila che darebbe un colore definitivamente verde alla classifica chilometrica di questa prima fase, continuando a salire le scale del grattacielo.

Sarà, quella con gli svizzeri, la prima di tre gare nel giro di sette giorni. Si chiude il 30 ottobre a Empoli, ma prima ci sarà la Juventus a San Siro. Un anno fa fu il via definitivo dell’indisturbato volo Scudetto, ora un esame estremamente probante contro quella che è la miglior difesa del campionato. Quella retroguardia che, al contrario, resta una delle principali preoccupazioni in casa nerazzurra.

Il match con la Stella Rossa è filato via senza reti al passivo. Ma qualcosa nei meccanismi non è ancora oliato alla perfezione, anche se a dire il vero alcune delle occasioni serbe sono nate da errori individuali. Si tratta di trovare il giusto equilibrio e attendere alcuni elementi cardine in cerca della migliore condizione. Acerbi al centro, non a caso gestito come minutaggio nella serata di martedì. Ma anche Pavard a destra, e in tal senso giungono da stimolo le parole del ct della Francia Didier Deschamps ("Non gioca sempre nell’Inter, ma so quello che può fare"). Il dualismo è con Bisseck, tutt’altro che perfetto contro l’Udinese e utilizzato nel finale con la Stella Rossa sul braccetto di sinistra. Zona in cui sta performando sempre più Alessandro Bastoni, chiamato ad un ruolo di maggior supporto alla mediana dal tecnico interista.

Per una difesa che non gira, va detto, il contraltare si chiama attacco. Lautaro ha trovato la seconda rete in due partite, Taremi ha impressionato con la Stella Rossa ’salvando’ anche dai fischi, e da una nuova depressione sportiva, il compagno di reparto Arnautovic. Temi per un mese di ottobre che potrà dire molto sulle ambizioni nerazzurre.

L’inchiesta della Procura di Milano, intanto, avrebbe posto la sua attenzione sui legami tra l’Inter e le frange più violente della tifoseria organizzata. Secondo i magistrati, il club avrebbe adottato "atteggiamenti tra agevolazione colposa e sudditanza", fronteggiando in maniera inadeguata le attività illecite degli ultrà. Le indagini includono la concessione di biglietti a esponenti della criminalità, che poi rivendevano a prezzi elevati. Il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha dichiarato negli scorsi giorni come il club sia "parte lesa", ribadendo la piena collaborazione con la magistratura. Gli esponenti delle Curve arrestati hanno scelto di non rispondere durante gli interrogatori. Davanti mesi con una parola d’ordine chiara: "prevenzione".

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