Lazio, l’analisi della sfida con la Juve. Tanti episodi contro, ma non è mancata voglia e cattiveria

I biancocelesti sono stati sconfitti dalla Signora, ma in fondo solo l’autogol di Gila ha violato la porta difesa da Provedel

di FILIPPO MONETTI -
21 ottobre 2024
Alessio Romagnoli lascia il campo dopo l'espulsione

Alessio Romagnoli lascia il campo dopo l'espulsione

Roma 21 ottobre 2024 – Combattivi, coraggiosi, organizzati e soprattutto molto molto sfortunati. Se si volesse riassumere brutalmente in una sola frase la partita giocata dalla Lazio contro la Juventus, probabilmente questo sarebbe il modo migliore. La squadra di Baroni infatti ha mostrato una grande prestazione sotto praticamente ogni punto di vista, ma questo non è bastato a uscire dall'Allianz Stadium con dei punti. La squadra di Thiago Motta viene premiata dagli episodi, alcuni anche contestati nelle varie sedi del post-partita dal direttore sportivo laziale Angelo Fabiani, con dichiarazioni piuttosto dure.

In fase di analisi Marco Baroni non si è però voluto soffermare sulle decisioni eventuali o realizzate dal direttore di gara in campo, ma ha solo lasciato tanti complimenti ai propri ragazzi. Se è vero che nella conferenza stampa pre-gara lo stesso tecnico ha dichiarato che la bellezza arriva nelle difficoltà, la sua squadra è stata bellissima in campo. La formazione anti-Juve scelta dal tecnico è una versione tipo di questa Lazio, con la coppia Rovella e Guendouzi in mediana, mentre in difesa Gila e Romagnoli, sono affiancati da Marusic e Nuno Tavares. In avanti Isaksen a destra, Zaccagni a sinistra e Dia alle spalle di Castellanos. L'idea è quella di pressare alti i bianconeri per poi sfruttare il talento della trequarti biancoceleste in fase di ripartenza.

Il piano sulla carta è efficace, ma viene mandato in fumo dal cartellino rosso comandato a Romagnoli, per l'intervento ai danni di Kalulu su chiara occasione da gol per i bianconeri. Uno degli episodi incriminati in casa capitolina, visto come sul campo il direttore di gara Sacchi aveva lasciato correre l'azione. Dopo il richiamo del Var però viene assegnata l'espulsione al centrale laziale, aprendo così un nuovo capitolo della partita. In quello che sarà sostanzialmente il copione di tutto il resto della partita, la squadra di Thiago Motta diventa unica detentrice del possesso palla, schiacciando nella propria metà campo la formazione biancoceleste, incapace di reagire, a caccia del gol vittoria.

Nonostante questo dominio totale di gioco, tra possesso e tentativi, alla fine la porta di Provedel non sembra voler essere violata. Tra gli interventi dell'estremo difensore e quelli dei suoi compagni di reparto, insieme anche a un pizzico di imprecisione bianconera, il fortino eretto da Baroni sembra poter reggere fino a fine gara, ma poi la sfortuna ci mette lo zampino. Prima all'83' l'episodio del colpo di Douglas Luiz alla schiena di Patric, non sanzionato da Sacchi e nemmeno richiamato dal Var; poi un minuto più tardi la deviazione beffarda di Gila, che mette fuori causa Provedel e provoca l'autorete che vale i tre punti ai bianconeri.

Un triste epilogo per una partita di sofferenza purissima, come testimoniato da ogni dato statistico dell'incontro. La Juventus detiene il possesso per il 69% del tempo totale, completando 545 passaggi totali (90% di precisione), mentre i ragazzi di Baroni nel restante 31% del tempo, completano appena 209 fraseggi, con una conversione del 78%. Ma se il possesso già dice molto del predominio bianconero, sono i numeri in zona gol a fare spavento. Il conto dei tiri totali infatti recita 16 a 2 per i bianconeri, di cui 3 in porta contro 1 solo. Non solo questo, se si vanno ad affiancare questi numeri a quelli degli expected goals, diventa evidente come, soprattutto per merito dell'uomo in più, la Juventus abbia meritato il successo: i ragazzi di Thiago Motta infatti combinano per ben 1,49 xG, contro gli appena 0,06 xG della Lazio, una vera e propria miseria.

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