L’Italia cambia per accelerare. Esame Israele, poi la grande volata

A Udine (20.45) spazio a Vicario, Raspadori e Buongiorno. Spalletti: "Preferivo giocare in un altro clima"

di PAOLO GRILLI -
14 ottobre 2024
L’Italia cambia per accelerare. Esame Israele, poi la grande volata

Luciano Spalletti, 65 anni: dopo il flop all’Europeo, due vittorie e un pari

Al brivido da vetta, che sarebbe bene non lasciarsi mai sfuggire, l’Italia di Spalletti abbina la poco piacevole sensazione di giocare stasera a Udine una partita di Nations che pesa per altri motivi, calamitando attenzioni e tensioni di carattere politico. Quella con Israele non è una gara qualsiasi, e il ct taglia corto, alla vigilia: "Avrei preferito giocare in un altro clima – dice il tecnico, che proprio a Udine ha allenato quattro stagioni –. Sappiamo che molti israeliani sono contro la guerra, giochiamo anche per convincerne qualcuno di più alla pace".

Al Bluenergy Stadium ci si augura che tutto resti dentro, stasera, ai confini dello sport. Ed ecco gli azzurri affrontare la sfida testa-coda del girone con ulteriori certezze. I cinquanta minuti in dieci giocati in inferiorità contro il Belgio non devono spalancare la porta a nuovi fantasmi: molto meglio tenersi stretti nell’animo quelli giocati, facendo piovere applausi, quando Pellegrini non era stato ancora espulso.

Ci sono da tenere a distanza Francia e Belgio (alle 20.45 si trovano contro a Bruxelles), da affrontare poi nelle ultime due gare a novembre. E arrivare alla volata in vantaggio, per quanto minimo, manterrebbe le aspettative di risultato sulle due big che sinora hanno stentato proprio contro di noi.

Ora che il credo spallettiano è stato nuovamente instillato negli azzurri, con prerogative riviste e pare più funzionali, si continuerà col 3-5-1-1. E’ Raspadori il candidato al ruolo di attaccante alle spalle di Retegui, al posto di Pellegrini. Ma non si tratta dell’unico cambio previsto stasera. In difesa c’è una chance oer Buongiorno, in mediana per Fagioli. E anche Cambiaso e Dimarco, dominatori sulle fasce all’Olimpico, potrebbero rifiatare e dare spazio a Bellanova e Udogie. Certa, poi, la titolarità fra i pali di Vicario nella sua Udine. Sembra pure la serata giusta per lanciare Maldini.

Pressing, regia di gioco diffusa ma essenziale, verticalità a tutti i costi. L’Italia che ha dovuto e voluto semplificare la propria missione dopo la debacle di Euro 2024 non derogherà da questi principi e chi sarà schierato stasera sarà sotto esame: solo chi avrà assimilato tutti i concetti farà parte del gruppo che avrà il compito di riportare l’azzurro ai Mondiali dopo due mancate qualificazioni.

"Vediamo e sentiamo tutto, ma non possiamo controllare le cose. Ci stiamo preparando, non guardando fuori. Vogliamo fare del nostro meglio". Il ct di Israele, Ran Ben Shimon, risponde così a una domanda sullo spirito con il quale la squadra scenderà in campo stasera. Il riferimento è all’episodio di Budapest, alla prima sfida, quando una cinquantina di ultrà azzurri si voltarono di spalle durante l’inno israeliano. Poi il tecnico va dritto sulla partita: "Vorrei vedere un passo avanti. Vorrei dire al termine della partita di aver visto le cose che abbiamo preparato prima della sfida".

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