Lo sciopero del tifo. Protesta sul caro-biglietti Quindici minuti di silenzio dei 6.000 milanisti a Roma
La Sud si unisce al malcontento che mette d’accordo tutte le curve italiane "Adesso basta! Non si può pagare 65 euro un tagliando che dieci giorni fa i supporter della Salernitana hanno pagato solo trentacinque...".

di Giulio Mola
Stadio Olimpico “esaurito“, e non poteva essere altrimenti, per il primo grande big match della stagione e per dare il benvenuto a Romelu Lukaku. Un impianto colorato di giallorosso ma anche con una grande macchia rossonera, perché nel settore ospiti erano circa 6000 i supporter rossoneri al seguito della squadra. Una rappresentanza numerosa, il primo vero e proprio esodo stagionale di massa, nonostante i rincari che hanno finito per toccare anche il pianeta calcio e ovviamente le tasche dei tifosi. Sotto accusa il caro-biglietti, motivo per cui nei primi quindici minuti di gioco il popolo milanista è rimasto in silenzio in segno di protesta. Una decisione che era stata annunciata già nei giorni scorsi con un duro comunicato, dopo i primi segnali di malcontento nella gara interna con il Torino in cui gli ultras della Curva Sud avevano esposto uno striscione: "Per lo stesso posto 35 euro per i tifosi della Salernitana e 65 per noi! Va messo un tetto ai settori ospiti di tutta la Serie A".
Il disappunto ha una motivazione ben chiara, ovvero il prezzo troppo alto dei biglietti riservati al settore ospiti per le trasferte di campionato. Un sentimento che mette tutte le curve italiane d’accordo (anche i supporter nerazzurri al debutto contro il Monza erano rimasti in silenzio per il primo quarto d’ora). Da una parte con gli striscioni, dall’altra con i comunicati, i tifosi rossoneri ora chiedono di “calmierare“ i prezzi. Di qui la presa di posizione più netta: niente tifo per i primi 15’ della partita di ieri sera all’Olimpico del Milan contro la Roma.
"Adesso basta!!! - si legge nel comunicato della Sud diffuso su Instagram - Neanche il tempo di esporre lo striscione sul caro biglietto nei settori ospiti e arriva subito la riprova della speculazione che attuano alcune società di calcio sui tifosi. A Roma i tifosi del Milan pagheranno la bellezza di 65 euro!! E pensare che soltanto 10 giorni fa i tifosi della Salernitana per lo stesso settore hanno pagato 35 euro. É inconcepibile che nella medesima competizione, per lo stesso seggiolino un tifoso debba pagare quasi il doppio rispetto ad un tifoso di un’altra squadra. Noi a questi prezzi non ci stiamo più, sono anni che alcune tifoserie vengono stangate con prezzi sempre più esorbitanti, gli stipendi dei tifosi però non crescono in base alla fede calcistica ma sono mediamente uguali in tutta Italia".
E’ un dato di fatto: il tifo costa sempre di più. Soprattutto per chi segue le grandi squadre. Nella stagione appena cominciata i prezzi dei biglietti popolari sono aumentati fino a +120%, penalizzando soprattutto i fan delle due formazioni milanesi. Tifosi preoccupati per quelche sta accadendo sui costi minimi dei tagliandi, cioè quelli dei settori come curve e gradinate. Qui la spesa è lievitata da una media di 18,15 euro a una di 23,28 euro per i match di Serie A. A decidere la politica dei prezzi sono ovviamente i singoli club che già da qualche tempo (ma succede pure in B) suddividono le partite in tre differenti fasce: i biglietti contro le big (Juve, Inter, Milan, Napoli e le romane su tutte) costano di più, quelli per vedere le squadre di fascia media hanno una tariffa inferiore e quelli per gare contro le cosiddette “piccole” scendono ulteriormente. Ovvero, il paragone Roma-Salernitana e Roma-Milan fatto dai tifosi rossoneri e oggetto della silenziosa protesta di ieri.
Nonostante i mugugni, però, San Siro (come l’Olimpico) ha già fatto registrare il “sold out“ nelle prime due giornate e lo stesso succederà domani in occasione di Inter-Fiorentina. E in trasferta rossoneri e nerazzurri non fanno mancare il proprio sostegno. Nella speranza di prezzi più equi per tutti.
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