’Pogback’, che contropiede. Stop ridotto a 18 mesi, può tornare a marzo. I piani della nuova Juve
Il Tas diminuisce l’iniziale squalifica di quattro anni al centrocampista . Sono passati 400 giorni dalla sua ultima presenza: "L’incubo è finito". Club chiamato a prendere presto una decisione, la mediana è già assortita. .
La domanda lecita e spontanea, dopo un primo momento di sorpresa, è come possa inserirsi Paul Pogba in questa nuova Juve. Ma la notizia lanciata dal Daily Mail e poi confermata della riduzione della squalifica per doping da quattro anni a diciotto mesi da parte del Tas al campione francese – positivo al Dhea (precursore del testosterone) all’inizio del campionato scorso – non può che essere salutata con piacere dalla stessa Signora: che di classe non può essere mai sazia, né di uomini da schierare tra una competizione e l’altra cercando sempre il massimo obiettivo. Ieri il ’Polpo’ ha postato una clessidra sui social, facendo intendere che è iniziato un conto alla rovescia personale, che in fondo al tunnel è ricomparsa la luce. Che a 31 anni, dopo che all’incubo degli infortuni si era sommato quello della sospensione, molto è ancora possibile. Non vedo l’ora di poter inseguire di nuovo i miei sogni. "Finalmente l’incubo è finito – ha detto – . E’ stato un periodo estremamente angosciante della mia carriera e della mia vita". Il Tribunale Arbitrale dello Sport deve aver accettato in parte la versione della difesa del centrocampista, che ha sempre sostenuto di aver assunto la sostanza proibita con un integratore che gli era stato consigliato da un amico medico estraneo all’ambiente Juve.
L’11 marzo 2025 Pogba potrebbe rimettere i piedi in campo. Alle porte di una primavera che la Signora di Motta si augura di corsa totale fra campionato, Champions e Coppa Italia. Difficile capire come Paul possa connettersi subito, anima e corpo, al progetto lanciato con la rivoluzione post Allegri. Proprio Max aveva fortemente rivoluto nel 2022 a Torino Paul. Ma erano arrivati infortuni in serie, a partire da quel ginocchio che gli aveva impedito di difendere con la Francia il titolo mondiale in Qatar. La stagione scorsa, una sola presenza in campionato prima della squalifica. In quella precedente, appena dieci apparizioni in campo coi bianconeri tra tutte le competizioni, collezionando appena 161 minuti totali tra serie A, Europa League e Coppa Italia. Nessun gol, un solo assist. Un rendimento fallimentare che certo non ci si poteva aspettare, e che faceva storcere il naso al mondo bianconero sapendo del maxi ingaggio del transalpino: otto milioni netti a stagione. Quando era scattata la sospensione, Pogba era finito al minimo saliariale, duemila euro l’anno. Il club dovrà fare tutte le valutazioni del caso, magari rinegoziando l’accordo col 31enne passato dal ruolo di star al quasi anonimato. Non solo ex campione, ma sostanzialmente ex giocatore. Ora il destino allestisce un grande contropiede, 397 giorni dopo l’ultima partita. Tanti suoi amici e compagni hanno piazzato like e commenti, da Vlahovic a McKennie, fino a Dybala che ha ricondiviso il suo messaggio e Mbappé che ha scritto “Oh Signore“. Siamo vicini al ’Pogback’ più inaspettato, ma certo molto sperato dal fantasista dai piedi d’oro. La sua numero 10 è passata nel frattempo a Yildiz. Non è però più un sogno vederli giocare insieme.
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